12 marzo, 2007

113

Stamani ho chiamato il 113. Non era giusto. Mentre andavo a lavorare ad un incrocio un bambino. Un bambino simpatico. Meno di 10 anni sicuramente. Con uno straccetto per lucidare alla meglio le auto e poter chiedere qualche spicciolo.
Un bambino deve stare coi bambini, non ad un incrocio trafficato a respirarsi il peggio del peggio.
E se la sua famiglia lì lo manda allora non è una buona famiglia. Mi è dispiaciuto per lui. Molto. Alcuni di questi bambini, con cui a volte ho parlato, comprando loro qualcosa per loro stessi, non ho mai dato soldi ai bambini, perchè avrei alimentato il meccanismo perverso, però ho sempre chiesto 'cosa vorresti per te?, soldi non te ne do, quindi dimmi solo cosa vorresti per te.. ' e allora in alcuni ho visto lo sguardo terrorizzato di portare qualcosa per se a casa e quindi pagare troppo per questo, e allora ripiegavano sempre su qualcosa di buono, da mangiare, di speciale per loro, tipo 'vorrei tanto una coca cola', con un sorriso vero.
Per i nostri figli un bicchiere di coca cola non è così speciale.
Comunque ho chiamato il 113, mi hanno ascoltato mi hanno preso tutti i miei dati. Ho chiesto solo di non spaventarlo ma possibilmente di riuscire a metterlo in una scuola in modo da permettergli di stare con i bambini della sua età a fare quallo che a quell'età si fa.

L'infanzia rubata non ritorna.
A me sono stati rubati circa 200 giorni l'anno per i miei primi 15 anni.
3000 giorni persi, ma non solo. 3000 giorni che sono tutti qui dentro.
Nessuno me li ridarà mai.
Il passato è passato e chi se ne frega mi dico a volte per farmi coraggio.
E' vero adesso ho altri pensieri e sentimenti più forti da dover gestire.

Però mi sembrava giusto chiedere aiuto per quel bambino