28 settembre, 2008

Sogno

Sono al mare. Una amica mi dice che aspetta due gemelli, uno bianco ed uno nero. E' disperata perchè non trova nessun ginecologo che la voglia seguire in questa strana gravidanza, che non sa come si sia potuta verificare. Io mi propongo di aiutarla. E anche lui si offre di dare il suo aiuto. Mi aspetta al casello per andare insieme a cercare uno specialista. Ma io ci devo arrivare al casello. Ho la bicicletta legata da un lucchetto. Di cui non trovo la chiave. Ho una valigetta da pescatore, piena di ami e di lucchetti e di chiavi. Di tutte le forme possibili. Ma non ce ne è nessuna per aprire il lucchetto della bicicletta. Guardo le chiavi una ad una. Ma nessuna va bene. Intanto lui al casello sta perdendo la pazienza. Ed io ho paura che se ne vada. E mi sento persa con tutte queste chiavi inutili.

22 settembre, 2008

Sogno

Sto guidando. Sto seguendo lui, che con la sua auto guida davanti. Siamo in campagna, quasi montangna. Le strade sono vuote, e si guida bene. Lui parcheggia e mi dice che mi porta a vedere un posto. C'e' una piccola galleria da cui dobbiamo passare. Io comincio a guidare. Lui dice di lasciare la macchina e andare a piedi, ma io non voglio e allora sale con me. La galleria è larga esattamente come l'automobile. E' tutta di terra. Si sente forte l'odore della terra. E' piena di curve. Ma non ho paura, con lui non ne posso avere. Lui dice che non troveremo parcheggio, che era meglio andare a piedi, che era bello passeggiare nella galleria. Io invece dico che lo troveremo e che semplicemente non mi andava di lasciare l'auto. Dopo aver camminato piano piano in questa strettissima galleria di terra, arriviamo in un posto bellissimo. E' tutta una serie di giardini. Pieno di verde e di fiori. E in terra sassolini bianchissimi e luccicanti. Tavolini e gazebi da cui ricadono glicini e buganville. E' pieno di gente. Parcheggio e scendiamo. E' primavera che diventa estate. C'e' il sole e l'allegro brusio della gente che parla di niente. E' veramente un bel posto. Saliamo in cima ad una terrazza. C'e' una festa. Lui dice che è la nostra festa. Ci sono le bambine. Prepariamo loro dei piattini con dentro un po' di cose da mangiare. Ci sediamo davanti a loro su una panca di legno. Dalla terrazza si vede un bosco rigoglioso proprio davanti. Lui mi dice che noi ci stamo sposando che è questo la festa che sto vedendo e mi chiede se sono d'accordo. Io sono felicissim*. Però ho paura che non sia vero e allora gli dico che se cambiasse idea, non c'e' problema. Che vorrei che fosse sicuro. Ma lui me lo dice ancora tre, quattro volte. E io sono davvero tanto felice. E lo sono anche le bambine che ridono e parlano davanti a noi.