Dal libro dell'inquetitudine.. alcuni passi sembrano quadri che chiudendo gli occhi riusciamo a vedere. Descrizioni perfette. Descrizioni DA DIPINGERE o in realtà già dipinte nelle pagine di questo bellissimo libro.
DA GUARDARE CON LA MENTE :-))
Da quando le ultime piogge hanno lasciato il cielo e si sono fermate in terra - cielo pulito, terra umida e tersa - la chiarità della vita che insieme all'azzurro è salita in alto e, nella freschezza per l'acqua che è stata, ha gioito in basso, ha lasciato un suo cielo nell'anima, una sua freschezza nel cuore.
Quest'aria bassa di nuvole ferme. L'azzurro del cielo sporco di un bianco traslucido
Una traccia bionda si preannuncia nell'aria che si apre all'azzurro si colora pallidamente di rosso attraverso la bruma che scema.
Fin dal primo mattino, a dispetto della consuetudine solare di questa città chiara, un manto leggero di nebbia, indorato poco a poco dal sole, avvolgeva la successione delle case, la mancanza di soluzione degli spazi, i dislivelli del terreno e degli edifici. Poi al sopraggiungere del mattino pieno, la bruma leggera ha cominciato a sfilacciarsi e dissolversi in maniera indefinibile con aliti di ombre e di veli... un'intonazione di azzurro si è insinuata persino nelle pietre delle strade e nell'aura impersonale dei passanti.
Nuvole rade e alte, cirri, posavano sul nulla, in un grigio che si disfaceva in un falso bianco. L'atmosfera aveva la minaccia di un cielo vigliacco, come quella di un temporale non udibile, fatto soltanto di aria. C'era una stasi persino nel volo dei gabbiani; sembravano cose più leggere dell'aria, abbandonate da qualcuno. Non c'era niente di pesante.
.. come una giornata di argento vuoto, e i tetti del palazzo dirimpetto che vedo dal letto sono liquidi di oscurata bianchezza.
E' un cielo di un azzurro verdino che sfuma nel grigio bianco, dove dalla parte sinistra, sui monti dell'altra riva, si accovaccia in un cumulo di nebbia brunita da un rosa vecchio... solo cielo, cielo pieno di colori che languiscono: azzurro bianco, verde azzurrino, grigio pallido fra il verde e l'azzurro, vaghi toni remoti di colori di nuvole che non sono nuvole, giallamente ombrate di un rosso spossato
Sorge dalle parti dell'Oriente la luce bionda della luna d'oro. La scia che lascia nel fiume largo apre serpenti nel mare
Una raffica opaca di sole torvo ha incenerito nei miei occhi la sensazione fisica di guardare. Un giallo di calura ha ristagnato nel verde nero degli alberi.
Ed è questo che sento davanti alla bellezza placida di questa sera che imperescibilmente muore. Guardo il cielo alto e chiaro, dove cose vaghe, rosee, come ombre di nuvole, sono una peluria impalpabile di una vita alata e remota. Abbasso lo sguardo sul fiume dove l'acqua, appena leggermente increspata, è di un azzurro che pare specchiato in un cielo più profondo. Alzo gli occhi al cielo, e c'e' già, fra i vaghi colori che si sfilacciano, senza stracciarsi, nell'aria diafana, un tono algido di bianco opaco...