Sono a Firenze in centro. Accompagno un amico a scuola. Deve andare a fare qualcosa. Poi decido di dare l'orale dell'esame di cui ho fatto lo scritto tanto tempo fa. Ma non ho studiato molto. Però devo provare. E' buio. Le strade sono deserte ed io cammino verso il posto dove si fa l'esame.
Arrivo. C'e' un cartello con scritto Esame nell'aula 19 tezo piano. Salgo le scale di questo fatiscente edificio fino al terzo piano. E' completamente vuoto. Le aule sono ditrutte e piene di calcinacci. Io sono rassegnata. Ho aspettato troppo. Ho fatto tardi. Ed ora non posso più fare l'esame. Un signore da una delle aule mi dice. La diciannove è al secondo piano. Questo è dismesso.
Scendo al secondo piano l'aula diciannove è grandissima. C'e' un sacco di gente. Chi suona il pianoforte. Chi canta. Chi gioca col computer. Da una parte vicino alla grande finestra a vetro che copre tutta la parete c'e' un uomo con la barba e intorno un bel po' di persone. Ora fuori è giorno e il sole illumina bene tutta questa stanza.
Il professore mi dice. Vieni S... siediti. Vieni a fare l'esame. Ti aspettavo. Lo so che non ti sei iscritt* ma ho ancora il tuo scritto e se vuoi venire tra un anno per me va bene. Lo so che hai difficoltà. Non ci sono problemi. Siaditi ora.
Una studentessa antipatica mi chiede due o tre cose e io mi rendo conto di non sapere proprio niente. Anzi comincio a rendermi conto di non avere MAI aperto il libro che dovevo studiare e che ho dentro il mio zainetto nero. A disagio mi alzo per andare via.
Il professore mi ferma. Non andare dice. Lo so che non sai rispondere a tutte le domande. E so anche che non hai aperto mai questo libro (e me ne porge uno uguale al mio) mettiti qui e leggilo ora mentre interrogo gli altri. Non ti preoccupare. Anche se non sai rispondere a nessuna delle domande che ti farò tu l'esame lo passerai lo stesso. Perchè nello scritto hai messo tanto. Hai messo molto più di quello che era richiesto. Non si puo' rispondere a tutte le domande. Nessuno lo può.
Mi porta davanti ad un poster in rilievo. C'e' un grandissimo castello in pietra che sta sul mare. E solra un grande cielo azzurro. Guarda qui. Dice vedi c'e' questa acquila che vola leggera. Ma se guaardi vicino a lei e sono amici si sono tanti animali diversi, la giraffa, l'elefante, il gufo, il coniglio .. vedi.. sono tutti lì e anche se non tutti possono volare come l'acquila sono contenti lo stesso di stare insieme. e quadrda qua quest'uomo che nuota in questa piscina da solo. Voleva volare, ma non poteva allora con le sue mani ha scavato questa profondissima piscina e ora vola nell'acqua, perchè nuotare è come volare. Nell'acqua anzichè nell'aria. Prima era da solo. Me ora vedi c'e' quell'aereo rosso che vola sempre sopra di lui e ogni tanto qualche passeggero ha voglia di un tuffo. Così non è più da solo.
Rimani e leggi il libro. L'esame è già passato solo per il fatto di essere venut* qui oggi. Fino al terzo piano. E poi qui. Senza aver studiato. Stai e leggi. Poi non importa quello che rispondi o non sai rispondere. Poi mi aiuti a scegliere un bagnino per questa piscina. In palestra ci sono tanti ragazzi che lo vorrebbero fare. Tu come lo sceglieresti? Io rispondo alto. Perchè la piscina è profonda. E lui non importa che sia alto. Basta che sappia nuotare bene.
Io mi siedo e comincio a leggere il libro.