29 dicembre, 2007

Bambino io, bambino tu

Lui stava lì seduto nel giardino,
ed era quasi nudo e piccolino.
Da dove era venuto non lo so,
era normale che lui fosse lì.
Aveva un occhio nero e un occhio blu,
bambino io, bambino tu.

Sembrava primavera ed era inverno,
e c'erano dei fiori tutto intorno.
Doveva essere buio e c'era luce,
e tutto quello che mi piace.
Aveva un occhio nero e un occhio blu,
bambino io, bambino tu.

Mi sono seduto in terra lì vicino,
ed era lui mio padre e lui mio figlio.
Ho parlato di cose che non so,
di cose che non ho saputo mai.
Aveva un occhio nero e un occhio blu,
bambino io, bambino tu.

E ninna oh e ninna ah.
E ninna oh e ninna ah.

Poi mi è venuto sonno lì in giardino,
cantava e la sua voce era sottile.
Mi sono svegliato e lui non c'era più,
c'era un fiore di carta al posto suo.
Io avevo un occhio nero e un occhio blu,
bambino io, bambino tu.

Mi sono svegliato e lui non c'era più,
io avevo un occhio nero e un occhio blu,
bambino io, bambino tu.
Bambino io, bambino tu.

E ninna oh e ninna ah.
E ninna oh e ninna ah.

Zucchero Fornaciari


22 dicembre, 2007

Sogno

Avevo la mia vecchia vespina bianca e andavo in giro da sol*, ma legger*.
Ad un certo punto torno a casa. (La casa a Firenze dove abitavo coi genitori).
E mi accorgo che mi hanno rubato il serbatoio.
Mi chiedo come ho fatto ad arrivare e a camminare fino ad ora. Ma forse era rimasta benzina nei tubi. Certo ora non posso più ripartire. E mi scoccia. E' sabato. Ma forse è lunedì. Da una parte c'e' casa dei miei, da una parte casa di mia zia. In mezzo un altro palazzo (era realmente così).... suono a un citofono dove so che c'e' una specie di mago dei motori che risistemerà. Nel momento che suono un sacco di persone mi guardano malissimo e mi dicono, perchè hai suonato? Sai che LUI non vuol essere disturbato? sai che LUI non apre a nessuno? In che condizione ci metti ora? Perchè hai suonato? Dovevi aspettare. Stare lì e aspettare. Prima o poi sarebbe arrivato.
Io non so che dire. Quando lui (il mago meccanico) arriva.. è una persona inguardabile. E' vecchissimo e pieno di rughe, è vestito come un mendicante, è scorbutico, ha ferite aperte da cui perde sangue, ma è gentile. E buono. Io lo so e mi fido. Anche se mi vergogno un po' a farmi vedere in giro con lui.
Cosa succede? Chiede
Non so mi hanno rubato l'intero serbatoio della vespa. Non solo la benzina. Ma pure il serbatoio hanno tolto. E io devo ripartire, anche se non subito. Ma tra qualche giorno per forza.
Bene dice lui. Per quando ti serve?
La prossima settimana. Non non la prossima questa. Ma oggi è sabato. Ma oggi è lunedì. Perchè se è sabato va bene per la prossima, ma se è lunedì allora per questa.
Non ti preoccupare. Torna mercoledì e il serbatoio sarà di nuovo lì e pieno.
Grazie.
Tutti ci hanno quardato in questa conversazione sul pianerottolo. Con facce di disapprovazione.
Io me ne vado un po' inquiet*.
Ma non so dove vado.

15 dicembre, 2007

Sogno (strano davvero)

Dovo andare in giro con le mie piccole. Ma prima di uscire decido di 'farmi' la barba. E viene molto bene. Le piccole mi guardano un po' così. Ma va bene. Usciamo e incontriamo un sacco di persone, i miei genitori, gli amici del mare... ma nessuno dice niente. Cavolo ho una barba bellissima e nessuno dice niente? Allora mi chiedo se loro la vedono, ma la devono vedere per forza, allora mi chiedo se forse l'hanno sempre vista. Ma sono scocciat* che nessuno mi dica niente.
Allora comincio a chiedere, ma come mi vedi? E mentre faccio queste domande mi accarezzo la barba. Ma ancora nessuno dice niente. E quindi penso che l'errore è mio, nessuno nota niente perchè è semplicemente così che sono. E mi hanno sempre visto.

12 dicembre, 2007

Sogno

Sono davanti a un grandissimo aereo, molto da cartone animato direi, tutto tondo come è..
Sono con mio padre. Ho messo dentro la mia valigia, rigida e vuota. La vedo. E' come se uscisse fuori dalla stiva.. La vedo come se l'aereo fosse trasparente. La vedo. Li' dove l'ho messa.
Ma io non posso partire. Peccato, dice lui. Mi sarebbe piaciuto, dico io. Ma non posso.
Ma so che la valigia tornerà piena.
Però altre volte ero partit*. Ma questa volta non posso. E guardo con nostalgia l'aereo in partenza.
Peccato dico io. Peccato. Ma penso alle mia figlie. Non posso partire. Solo la valigia vuota.
Sai, dice lui, sai che la tua cintura la useranno senza sapere di chi sia. E non è detto che te la rendano. Io penso alla mia cintura (vita) e lo vedo che la guardano, la provano, la aprono, la rigirano. Ma poi la rimettono a posto.
No, dico, me la renderanno. Se non ho fiducia in questo, non ho fiducia in niente.
L'aereo parte.
E io so che aspetterò il ritorno.

01 dicembre, 2007

Fenice

Sono fenice
mi manca poco
per esser felice

una enne la do
se una elle mi dai
ce l'hai io lo so
e non ti pentirai

con enne che ci fai?

neve nel cuore
notte senza giorno
niente assoluto

con elle cosa avrai?

languide carezze
libertà di essere
luccicante amore

Sono Fenice
Ti prego
Rendimi Felice
E anche tu lo sarai.

25 novembre, 2007

C'era una volta.. (parte 6)

puntate precedenti:

- Parte 1
- Parte 2
- Parte 3
- Parte 4
- Parte 5


Mentre il principe metteva a scaldare l'acqua nella pentola che aveva MAGICAMENTE trovato dietro un albero su un fuoco che aveva acceso con un acciarino prestato da una favola di Andersen, il salice piangente continuava a lamentarsi.

Era talmente chiuso nel suo dolore, che non distingueva chi lo avrebbe aiutato da chi lo avrebbe deriso.

-Ahibè ... ahibè.. ahibè.. e un sospiro che zittiva tutta la natura intorno

Era una situazione davvero difficile. Ma nelle inquietitudini e nelle stranezze e nelle sofferenze della sua vita, il principe aveva imparato ad essere paziente e a vedere il lato positivo delle cose.. per esempio, quel lamento poteva servire a tenere lontane anime senza cuore, che mal sopportano il dolore altrui, rendendo bonificata questa bellissima radura...

Quando l'acqua cominciò a bollire il principe avvicinò la pentola fumante sotto i rami del salice. A questo punto le lacrime diventarono davvero copiose, lacrime miste a umori maligni che scappavano dai rami stanchi del salice.. Il salice che piangeva come un bambino per sentire il suo respirare farsi via via più libero. Il principe che lo rincuorava con parole di speranza.
- Putroppo - gli disse - il mio rimedio è solo temporaneo e quando sarà passato l'effetto ti tornerneranno i rami tappati. Per evitare questo dovrai sottoporti a questa cura, per sempre. Ogni giorno della tua vita.
- Lo farò - rispose il salice non più piangente ma ora sorridente - Ho ritrovato me stesso e la gioia di vivere, non voglio tornare indietro
- Ma i tuoi amici non ti riconosceranno, vedranno un salice sorridente e non rivedranno il salice piangente che conoscevano
- Ma io non avevo amici, mi scansavano tutti... Forse ora ne troverò.
- Ogni giorno della tua vita, questa cura va ripetuta fino alla fine dei tuoi giorni.
- Sorriderò fino alla fine dei miei giorni! Grazie, dolce Principessa...
- Ti confesserò, che paio principessa, ma sono principe. Il principe di tutti i principi. Più principe di molti. Ma sono anche un po' principessa.. per questo ho capito quale fosse la cura per te..
Sto andando alla ricerca di ciò che mi manca... Il mio cuore sente tante cose, e tutte le vuole seguire..
- Fai attenzione, principe. Il grande Drago...
- Lo so, lo.. farò attenzione, adesso vado, che la mia strada è lunga e non si ferma qui.


(continua...)

23 novembre, 2007

Non valgo un c....

Letteralmente

Non valgo un c.... (qualsiasi)

Letteralmente

19 novembre, 2007

C'era una volta.. (parte 5)

puntate precedenti:
- Parte 1
- Parte 2
- Parte 3
- Parte 4

Il principe percorreva il sentiero con tutti i fazzoletti di carta, ogni tanto gliene cascava qualche pacchetto e doveva fermarsi a raccoglierlo.
Sembrava un giocoloriere equilibrista con tutti quei pacchetti e la spada ad un fianco e il cavallo che se la rideva bene bene. Era contento del suo principe/principessa che lo trattava sempre bene, lo faceva sentire un cavallo nobile...
Passando sentieri, attraversando ruscelli, ascoltando le mille voci della natura arrivarono davanti ad un lago, in un prato morbidissimo, dove camminare era come danzare.. e subito sentirono dei terribili singhiozzi che rompevano il silenzio.
-Ahibè ... ahibè.. ahibè.. e un sospiro che zittiva tutta la natura intorno
Doveva essere il salice piangente, era proprio disperato..
Il principe si avvicinò piano... ma il salice aveva manie di persecuzione e pensava che tutti volessero tagliargli il tronco, o aggrapparsi ai suoi rami per giocare a tarzan.. o semplicemente ridere di quei suoi rami così privi di muscoli e di quella chioma così diversa.
Appena il principe si fu avvicinato il salice urlò
- Chi ziede? Coza volede? Che vi ho faddo di bale? Berchè bi guaddate bale, io zono cozì zolo zembre e non dò bai noia a nezzuno e duddi ce l'hanno con be..
- Io non vi conosco come posso avercela con voi?
- Ba bi vedede e ridede, cobe duddi....Ahibè ... ahibè.. ahibè.. e un altro sospiro che zittiva tutta la natura intorno

Questo è un salice piangente e raffreddato.. pensò il principe.. preparerò un fuoco e metterò dell'acqua a bollire.. il vapore dovrebbe un pò dare sollievo..
E questo pensiero a dire il vero gli era venuto proprio perchè aveva quella parte che stonava, ma che ogni tanto ritornava utile.. e questo l'aveva capito da tempo, quando si era reso conto che il suo modo di vedere le cose e di pensare soluzioni era un tantino scostato da quello dei suoi compagni di gioco... non migliore, non peggiore, ma diverso.
E questo a volte aveva la sua utilità.

(continua...)

17 novembre, 2007

Come sei diventato blogger?

Come sei diventato blogger?

NOMINAT* da Adamo

... ma lo discolpo perchè sa che non temo niente e niente mi stressa..

Queste le domande

1) Chi o cosa ti ha spinto a creare un blog?

Semplicemante e banalmente, l'amore. Il voler tirare in qulche modo fuori tutto quello che sento dentro (mare dentro mare fuori). Il tirare fuori quello che non si può dire che a volte da noia. Il bisogno di ricordare me e i miei sentimenti, i miei pensieri. Per me prima di tutto. Non aveva abilitati i commenti questo blog, all'inizio. Li ho abilitati perchè mi avevavo espresso il desiderio di commentare.. E mi fa piacere ricevere commenti, lo ammetto. Anche se la scrittura è di condivisione di ciò che sento dentro o di poesie, canzoni che in quel momento muovono tante correnti nei fondali del mio mare dentro...

2) Il tuo primo post?

Questo è facile.. basta riprenderlo.. Settembre 2006... Tantissimi mesi fa eppure dentro di me nulla è cambiato anche se dentro di me tutto è cambiato. Strano ma vero.

Ogni istante

Ho creato questo blog
Per tutte le ore che non riesco a dormire
Per tutti minuti che guardo il soffitto
Per tutti i secondi che non riesco a ignorare
Per tutti i giorni
Per tutti i mesi
Per tutti gli anni

Io voglio il mare io sono il mare


3) Il post di cui ti vergogni di più?

I post targati 'io cattivissimo'.. Ma non cancello nulla. Non si può sempre essere buoni per forza.
A volte si ha bisogno anche di sfogare i sentimenti negativi che nascono dal sentirsi distrutti dentro, una sorta di autodifesa, quando ti senti che non sei niente.

4) Il post di cui sei più fiero?

Sono fiero dei post targati 'Io mammo', perchè le mie meraviglie sono quanto di più bello abbia.

E ne vado veramente fiero. Ma veramente.

E ora passo la palla alle seguenti persone che poi sono i miei link forniti di immagine a fianco escluso il mio personale nominatore...

so che TUTTI i bloggher di Italia vorrebbero essere da me nominati, ma purtroppo devo fare solo 5 nomi, e quindi gli esclusi non se la prendano, non recriminino, non si domandino...


Passo la palla a :



Quore ci sei?
ooooooooooooooooolaaaaaaaaaaaaaaaaa

Lux non te la prendi vero? ooooooooooooooooolaaaaaaaaaaaaaaaaa

RossellaO raccontaci dai..ooooooooooooooooolaaaaaaaaaaaaaaaaa

Luca e Toner ooooooooooooooooolaaaaaaaaaaaaaaaaa

Lodger? Non fare finta di non sentire.
ooooooooooooooooolaaaaaaaaaaaaaaaaa


15 novembre, 2007

Due sogni

Sono su un foglio tridimensionale. Lo spazio è bianco. Ed io sono una immagine bianca. Virtuale.
Sto lottando con altre immagini. Sto lottando su un ottovolante. Io ho paura delle giostre. Tutte.
Lotto sapendo di avere paura. Lotto. Io immagine bianca nel bianco, per diventare un vascello volante. Perchè quando avrò avuto la mia immagine di vascello, potrò volare.


Sono su un prato. Dove ci sono anche diversi alberi, ma tutto è ordinato e preciso. Davanti a me un lago. Bellissimo. Intorno montagne. E' estate. E' pomeriggio tardi. Quando la luce diventa complice. Ed è bellissimo il prato che finisce nell'acqua violetta ed intorno le montagne azzurre e la luce che è calma. E' tutta pace. Faccio qualche foto. Ma non troppe. Mi perdo a guardare questo panorama. E vorrei farlo vedere a tutti quanto è bello, per questo faccio le foto. Poi squilla il cellulare. E' un'amica del mare. Mi chiede se poi ho organizzato la cena. Ed io rispondo che no, non ho fatto niente e non ho neanche più voglia di fare niente nè di vedere nessuno. Che ora sono in un posto bellissimo e ci vorrei restare ancora. Che ci risentiremo, ma non so quando.
E il lago è sempre li. Col suo colore magico che si perde nel cielo e nelle montagne in fondo, in un tardo pomeriggio estivo.

12 novembre, 2007

C'era una volta.. (parte 4)

puntate precedenti:
- Parte 1
- Parte 2
- Parte 3

.. mentre l'oscurità calava e tutti gli alberi del bosco diventavano neri e stagliavano precisi i loro rami e le loro fronde nel cielo che imbruniva il Principe cominciava ad essere stanco.

Per quanta forza di volontà avesse a volte il suo fisico cedeva e sentiva proprio bisogno di riposarsi.

Trovò un albero cavo, tutto pieno di muschio e decise di dormire un poco.. solo un poco prima di ripartire. Si accucciò come in un ventre materno e si addormentò. Sognò che correva libero, pieno della sua essenza e che nessuno lo guardava male. Sognò un mare di luci e di colori che inondavano il suo cuore. Sognò di volare sul mare. Sognò di camminare per ampie strade.
Sognò fino a che la luce del sole ormai alto non bussò prepotentemente sulle sue palpebre.
Si alzò. Il suo bianco cavallo pascolava tranquillo.
Lasciò che il nuovo giorno entrasse dentro di sè e partì.

In poco tempo, di buon umore per la bella dormita arrivò alla quercia dai rami tremolanti.. Tremavano davvero.. Chiese alla quercia che cosa avesse...
- Signora Quercia come mai i suoi rami sembrano fatti di panna cotta?
- Ahimè son colpita da maleficio. Sono quercia con rami da salice piangente
- (Somiglia al mio questo maleficio..) E' stata per caso una fata stonata?
- Non so chi è stato, non so com'è stato .. Ah se lo sapessi potrei guarire, potrei difendermi
- Difficile difendersi da ciò che non si sa. Ma difficile difendersi anche da ciò che si sa.
- Non ho speranza allora?
- No nessuno è senza speranza. Basta accettarsi come si è. I tuoi rami di panna cotta sono unici al mondo.. Ci pensi? Lascia perdere le altre querce e gli altri salici..
- Non è facile mia bella principessa..
- No non è facile ... mia quercialice

Intanto si era avvicinato un venditore ambulante pieno di oggetti e oggettini... Voleva vendere un paio di orecchini e una collana abbinata al principe che proprio non ne voleva sapere..

- Piuttosto avete fazzoletti di carta?
- Si ne ho, quanti ne vuoi..
- Mah dammene 20 pacchetti
- Che raffreddore che hai? he he he
- Mi servono per il salice piangente...
- Il salice piangente.. il salice piangente stregato .. mamma mia. Te li regalo tutti.. me li pagherai solo se tornerai..
- Ma no voglio andar leggero senza debiti. Tieni queste monete.. e grazie per il pensiero

Il venditore ambulante prese le monete. E scuotendo la testa guardo quella ragazza armata solo di una spada e con un cuore da leone andare a fianco al suo cavallo verso l'interno della foresta più buia. Dove ci si perde e ci si ritrova.
Ma ci si perde più facilmente di quanto si riesca a ritrovarsi..

(continua..)

10 novembre, 2007

Non vola più il mio cuore....

Ho perso il mio cuore con le ali
E non credevo
che fosse così importante

Mia figlia mi ha detto
"non ti preoccupare
forse è entrato dentro
ti è entrato dentro
e non l'hai perso davvero
ora ce l'hai sempre"

E io ho pianto.



08 novembre, 2007

C'era una volta ... (parte 3)

puntate precedenti:
- Parte 1
- Parte 2



Il grande Drago Bigotto aveva un alito molto molto puzzolente. Era proprio fetido. Il fumo che usciva dalla sua bocca era viscido come gelatina.. e chiudeva i cuori e gli animi.
Se ne stava sempre nascosto nella sua caverna a borbottare e borbottare.
Credeva di saper tutto e tutto voleva classificare. E ciò che non gli tornava lo voleva eliminare. Credeva agli occhi e non apriva mai quelli del cuore.
Guardava e non vedeva.
Vedeva e giudicava.
E sputava il suo fuoco puzzolente e col fumo copriva gli animi della gente.
Alcuni giovani prodi e giovinette coraggiose avevano provato, chi non le buone, chi con manifestazioni e cortei, chi con armi, chi con lacrime e dolore, ognuno con i mezzi che riteneva più adatti a aprire l'occhio del cuore che il drago aveva davanti al petto. Ma non c'era verso.
Nessuno lo voleva uccidere.
I coraggiosi non uccidono mai davvero.
Solo i pavidi uccidono i nemici
Gli impavidi non temono di sembrare troppo buoni.

E il nostro principe aveva un animo coraggioso. E una forza inimmaginabile
E tutta le sua forza lo rendeva fragile ai sentimenti più veri. Perchè tutto entrava dentro e non usciva più. Era fortissimo e fragilissimo.
Decise quindi di andare a cercare il Drago Bigotto.

Camminando nel bosco, accompagnato dal suo cavallo bianco come le nuvole incontrò una vecchietta.
- Mi scusi signora ..
- Signorina prego..
- Mi scusi, signorina ..
- Ma che vestiti porti? Che capelli tieni.. Non è da signorina a modo..
Il principe sospirò.. era abituato e fece finta di niente.
- Mi scusi, sto cercando la caverna del Drago Bigotto..
- Così conciata? Ma sei matta?
- Non sono matto..., per favore
- Avanti fino alla quercia dai rami trmolanti..., poi a destra fino al salice piangente.. Lo dovrai consolare per passare, porta un po' di fazzoletti.. poi devi attraversare il labirinto degli specchi e dopo arriverai alla buca delle parole dette a vanvera e non sarà facile perchè sono una quantità enorme..
- Non temo niente

La vecchietta se ne andò borbottando qualcosa sulla gioventù.
Ma il passo del principe si fece più risoluto mentre il giorno faceva posto alla sera.

(continua...)

06 novembre, 2007

C'era una volta.. (parte 2)

Questa è la seconda parte della storia in C'era una volta .. (parte 1)




Lo specchio era il nemico principale, dopo le scarpette.. le scarpette proprio no. Le scarpette erano atroci, improponibili, importabili.

- Specchio specchio delle mie brame, cosa succede in questo reame?
- Tutto sembra capovolto, ma il mistero sarà risolto.
- Specchio specchio delle mie brame perchè non son come le altre dame?
- Tu sei tutto e tu sei niente, dentro cuore e fuori mente

Un giorno il Principe si recò dai suoi genitori e disse.. e sia. Mi mettero stupidi vestiti, ma solo del colore della notte più scura. E datemi scarpe da cavaliere che voglio correr come mi pare..
Perplessi i sovrani, vedendo tanta risolutezza accontentarono il principe dal corpo di principessa. E la notte confabularon di trovar presto un marito per costei..
Ma chi l'avrebbe presa? Così sgarbata a volte. Così sempre scompigliata, così poco incline ai lavori femminili, così risoluta nel prender le decisioni.
E comunque aveva in dote un regno non da poco. Qualcuno interessato probabilmente avrebbero trovato.
Ma naturalmente non lo trovarono.

Il principe continuava ad interrogare lo specchio

- Specchio specchio delle mie brame, cosa succede in questo reame?
- Tutto sembra capovolto, ma il mistero sarà risolto.
- Specchio specchio delle mie brame perchè non son come le altre dame?
- Tu sei tutto e tu sei niente, dentro cuore e fuori mente
- Specchio specchio delle mie brame ho il cuore pieno di lame...
- Esiton come te principesse dentro principi anche esse..

Allora il principe decise di partire alla ricerca della sua principessa nascosta in un principe o del suo principe nascosto in una principessa.. aveva proprio la mente confusa e non sapeva più chi era e cosa cercare. E il cuore cresceva, battendo sempre più prepotente e forte.
Andò dal Grande Mago del castello per chiedere aiuto e consiglio:
- Mago, per carità, ditemi, come potrò riconoscere la mia principessa o il mio principe che nulla so di me?
- Il cuore, lo senti come batte? Lui da dentro te lo dirà..
... ma sappi che numerose prove dovrai sopportare.... tutti odiano chi dice di esser principe e si mostra principessa.. e ti faranno dubitare del tuo cuore. E solo se sarà davvero forte e sincero arriverà in fondo.

Con poche cose, una spada d'acciaio puro e un cavallo bianco come le nuvole, il principe all'alba di una mattina nebbiosa partì.
Con la paura dell'ignoto, con l'attrazione dell'ignoto.

Verso mezzogiorno, su un prato vide due dame, al sole, che si scambiavan occhiate e risolini. In una delle due vide uno sguardo come il suo, quello dentro..
Si avvicinò piano
- Buongiorno, chi siete voi?
Lo guardarono storto. Cosa voleva questa ragazza vestita da maschio da loro? Che pretese aveva?
- Chi siete voi, vestita in tal modo....
- Io .. io.. io non lo .. io non lo so....
E scoppiò in un pianto disperato.
Le lacrime pulirono gli occhi e dagli occhi fece un timido capolino l'anima..
Allora una delle due disse..
- Lo so. Lo vedo e ti capisco. Io son simile a te. E questa è la mia principessa che ho trovato. Noi ci amiamo, ma ci dobbiamo nascondere, perchè c'e' un drago, il grande Drago Bigotto che ci dà la caccia. E' difficilissimo da sconfiggere. Perchè il fumo denso che esce dalla sua bocca si deposita su tutte le cose.. e le rende vischiose e false. E nasconde agli occhi dei più le anime delle persone.
Noi siamo fragili e non riusciamo a lottare... continua la tua strada, ma stai lontano dal Grande Drago Bigotto..

(continua)




05 novembre, 2007

Differenze

La differenza tra un genio e uno stupido
è che il genio ha dei limiti ...


(io non ho limiti)



04 novembre, 2007

C'era una volta.. (parte 1)

C'era una volta un principe. Quando nacque i genitori fecero una gran festa e invitarono un sacco di fate. Per intrattenerle organizzarono il gioco del karaoke.
Purtroppo una delle fate era stonata e pure un po' incattivita dall'età. Poiche le diedero da cantare pure una canzone come 'Felicità' di Albano e Romina, ci rimase molto male.
La notte al castello nella sua fantastica camera degli ospiti azzurra, che le avevano riservato, non riusciva a dormire.
Si rigirava nel letto in continuazione. Voleva vendicarsi. Per la storia del karaoke... Pensava e ripensava.. Era una fata stonata.. e quindi i suoi malefici STONAVANO le cose...
Al mattino se ne era già andata sogghignando ...

Il principe intanto cresceva, un po' mingherlino, non alto.. ma faceva tutto quello che fanno i principi. Giocava a calcio. Si travestiva da indiano. Giocava con pistole, spade, carrozze, soldatini. Andava sui go-kart casalinghi e si inerpicava sulle pietre del fosso che scorreva vicino... Immaginava di essere un pirata, libero da tutti i protocolli di corte, costruiva capanne nel bosco e fingeva di andare a caccia con le sue armi innocue.

Un giorno però il povero principe si rese conto del maleficio che aveva fatto la strega stonata.. il suo corpo cresceva e diventava il corpo di una Principessa.

Il re e la regina all'inizio non ci fecero caso. Non facevano mai caso al quello che faceva il Principe, bastava che non disturbasse le loro incombenze quotidiane, che per una coppia di sovrani non sono assolutamente poche.... anzi.

Poi quando si accorsero del problema, pensarono di essersi sempre sbagliati. Chiamarono il sarto reale e fecero vestire il principe con vestiti lunghi, pieni di merletti e lustrini, e di colori improbabili come rosa tenero, giallo di napoli chiaro, celeste bambino appena nato...

Il principe era disperato. Ogni volta che si guardava allo specchio credeva di morire..

(continua)

03 novembre, 2007

E oggi non è ieri

Stamani è bastato un pensiero, una immagine, un'idea, un incubo reale.
E' bastato quello. Perchè tutta la fuliggine si riposasse sopra tutte le cose.
E oggi non è ieri.

Giorni

Ci sono giorni che magari cominciano male. Ma male da morire. Perchè hai dormito poco, e hai sognato il peggio e quindi non ti sei riposato..
Ti svegli.. vorresti dormire, ma l'incubo della notte tornerebbe
Vorresti dormire ancora, ma sai che se lo facessi ti beccheresti un mal di testa da urlo (beccato .. ma sostenibile). Vorresti dormire ma sai che devi fare comunque un sacco di cose per la casa..
Ti alzi. Ti vesti. Bevi un caffellatte veloce. Esci a comprare il giornale.. lo sfogli, leggi qua e là lo stesso teatrino propinato dalla politica interna, le stesse irrisovibili tragedie delle guerre nel mondo, le banalità dei vip, i programmi dell' inutile televisione...
leggi e sfogli.. sfogli e leggi.

Stai male. Sai che stai male. Sai anche il perchè. Ma non ha importanza. E sai che non dipende da una scelta, ma da un sentire incompreso.
Sai che è uno di quei giorni in cui niente sembra avere un senso e che vorresti startene immobile nel letto a non fare assolutamente niente. Ma non puoi.

Non si può tutto quello che si vuole.
Come non si vuole solo quello che si può.


Poi invece tutto cambia.
E ti ritrovi nel sogno esattamente come lo senti, quasi come le vuoi. E senti scivolare via tutta quella fuliggine che ottenebrava il dentro. Stai lì nel sogno e non ti sembra vero, stai lì nel sogno e vorresti andare oltre.. ma non puoi. E allora ti limiti a guardare e a farti entrare dentro tutto il mare meraviglioso di cui non puoi più fare a meno

Sogno per vivere

Grazie al mio mare.


01 novembre, 2007

Senti-vere

Voglio sentivere
(sentire + vivere)

E so che potrei

28 ottobre, 2007

Che briscola!

Che briscola!
Almeno però l'apriporta funziona...
E sono arrivato all'intelligentissima conclusione che luce delle scale e apriporta sono indipendenti dal mio toglierelacorrenteatuttalacasa. Hanno una loro energia...


Non si finisce mai di imparare.

Autunno - Intrecci

Autunno-Intrecci olio su tela 50x70 Ottobre 2007


Rami e radici
Un intreccio di vite

Foglie che cadono
Riposo o morte?



Autunno - Colori

Autunno - Colori (olio su tela 40x60 Ottobre 2007)

L'autunno negli occhi l'estate nel cuore
la voglia di dare l'istinto di avere
e tu, tu lo chiami amore e non sai che cos'è
e tu, tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.
(Fabrizio De Andre')

26 ottobre, 2007

Dolore - Colore

Monet - Ninfee (particolare)

Vorrei sparire in questa immagine.
Colore leggero che sfuma nel nulla.







25 ottobre, 2007

Muscoli cardiaci.

L'attore è un atleta del cuore.
(A Artaud)


E allora proviamo ad allenarlo un pò prima di decidere di buttarlo
Mi butto in questa ginnastica.


Chissà di non riuscire a sorprendermi.


24 ottobre, 2007

Sogno

Sono in un luogo di mare, ma sono anche nel far west.
Sono una delle tre ragazze che stanno preparando le valige per partire.
Anzi forse non sono nessuna e forse sono tutte.. Bho io sono comunque lì.
Sono anche in una locanda del far west.
I due sogni si intersecano, un po' qua un po' là. Un po' di caos tempo/spaziale..
Mentre prepariamo le valige, ridiamo. Qualcuno ci dà la caccia.. Ci cerca per scoprire il nostro segreto.
E potrei essere io che guardo dall'alto.. E' tutto strano.
Ma non lo possiamo svelare..
Mentre sto nella locanda preparano le colazioni, bistecche con succo d'acero.
Le cuociono sulla brace.
Sono appatitose.
Ne ordino subito una.
Usciamo di casa con le pesanti valige
Tutte e tre vestite di bianco.
Come in mezzo al deserto al vuoto.
Solo la nostra auto bianca per portarci via.
Mentre aspetto le bistecche parlo del locale con il proprietario che me ne racconta la storia.
Mentre ci avviamo verso l'auto il nostro segreto viene svelato.
Diventiamo completamente invisibili.
Le valige sembra che da sole camminino nel bianco-nulla
Il proprietario mi fa vedere tutto il locale. E' veramente grezzo, ma ho fame.
Ci mettiamo in macchina e ci mettiamo delle maschere per fare in modo che gli altri ci vedano
Noto che siamo abbronzate.
La vita è leggera.
Finalmente mi danno la bistecca col succo d'acero sopra.
E' buonissima.


22 ottobre, 2007

Pietre



Tu sei buono e ti tirano le pietre.
Sei cattivo e ti tirano le pietre.
Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai,
sempre pietre in faccia prenderai.
Tu sei ricco e ti tirano le
pietre
Non sei ricco e ti tirano le pietre
Al mondo non c'è mai qualcosa che gli va
e pietre prenderai senza pietà!
Sarà così finché vivrai Sarà così
Se lavori, ti tirano le pietre.
Non fai niente e ti tirano le pietre.
Qualunque cosa fai capire tu non puoi
se è bene o male quello che tu fai.
Tu sei bello e ti tirano le pietre.
Tu sei brutto e ti tirano le pietre.
E il giorno che vorrai difenderti vedrai
che tante pietre in faccia prenderai!
Sarà così finché vivrai sarà così

(Pieretti - Ricky Gianco)

21 ottobre, 2007

Gocce di vita


E' stata una giornata lunga. Un po' piovosa. Molto fredda. E lunga. Avevo dormito molto. Troppo. E quindi il mal di testa mi ha colto subito. Ho dimenticato per il terzo giorno consecutivo i miei fantastici farmaci da 'ticreoioleendorfinenellatestavistochecenehaiunpòbisogno' e non è andata malissimo. Un po' di nervoso di prima mattina. Pensieri cupi. Ma poi risate con le piccole. A giocare con quello che capitava cercando di dare una parvenza di menocaospossibile alla casa..
Abbiamo progettato la nuova cameretta, prendendo misure e disegnando come arredatori esperti. Abbiamo immaginato colori. E poi espressioni da fare e da correggere. Testi da leggere insieme. Lavatrici da fare. Insomma alla fine è passata anche questa domenica. Ho anche fatto un bel sogno la notte e quindi cosa volevo di più? Perchè mi sono alzat* con la nostalgia di qualcosa mai conosciuto? Perchè ho pianto sentendomi un nulla da usare e gettare via quando non servo più? Perchè, se ieri ho passato un pomeriggio di quelli che mi rasserenano completamente? (e infatti ho dormito). Perchè?

Forse le lacrime sono gocce di vita che servono ad alimentare minuscoli germogli che vedremo solo quando saranno più grandi.
Questo voglio credere.

Nostalgia



Ho nostalgia

di un luogo
da cui non sono mai
partito


E piango
lievi lacrime
per la strada
che non conosco

Per un ritorno
verso la mia
impossibile
isola che non c'è

Ho nostalgia
di un luogo
da cui non sono mai
partita


Filastrocca 2

E di notte dei tornato
E ti sei presto collegato

Col tuo turbo sempre attivo
Io so bene ciò che scrivo

E di nuovo stamattina
dopo una bella dormitina

Non sopporto chi falso sia
Con tanta poca fantasia

Non sopporto chi fa del male
A chi tutto un mondo vale.

20 ottobre, 2007

Tenerezza


Tenerezza
Senza Fine


Sognare




19 ottobre, 2007

Esiste un centro?


Il labirinto l'ho sempre considerato un percorso di ricerca interiore, in cui in solitudine si vuole arrivare al centro (non all'uscita al centro come per il mito di Teseo) per conoscere se stessi veramente. Ma quello che conta è lo spostarsi. Lo scegliere un bivio. Lo scoprire una strada nascosta. L'andare avanti. Il riposarsi. Il voler tornare indietro. Perdersi e ritrovarsi.
E non arrendersi.
Il minotauro che ci aspetta fa paura.
Ma non è cattivo. E' nato così non per colpa sua.
I ricordi li vedo come nastri colorati, palloncini legati al polso. Non arzigogolati. Da tenere stretti. Per non farli volare via.
Perchè i ricordi e il passato ci hanno costruito. E non riesco a perdermi nei ricordi, ma solo nel presente.
(e quello mi riesce benissimo)


M.C.Escher-Labyrinth

Ma la verità non esiste.
Non sai da che parte stia. Comunque rigiri il tuo labirinto interiore c'e' sempre una parte che non quadra. Non arriverai mai al centro. Altrimenti il viaggio sarà finito e non avrai più da scoprire e da vivere.

Il labirinto è uno di quelli che in psichiatria si chiamano miti.

Per tutti i significati che ha.

Sogno

Uhao!! ho sognato.

Poco, ma ho sognato.

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Sto passeggiando lungo un fiume, basso tranquillo. Con una amica. Io cammino lungo i bordi.
Lei invece cammina nell'acqua
Io non mi voglio bagnare.
Ma alla fine comincio a camminare nell'acqua anche io.
E' fresca e camminiamo controcorrente.
Il fiume è basso, come quelli in alta montagna e l'acqua limpida mostra che ci sono un sacco di cose sul fondo.
Monete antiche, ma luccicanti.
Come è contenta mia figlia (improvvisamente è qui) di trovare tutte queste cose.
Strani giochi geometrici
Invenzioni particolari.

Alla fine esco dal fiume ma contenta di esserci entrata e mi dico che è un posto dove tornare a passeggiare. Anche se mi dispiace che ho tutte le scarpe fradice e devo andare a lavorare. Ma forse nel cammino si asciugheranno.

E nel mio zaino tengo tutte queste cose che ho trovato.

17 ottobre, 2007

Sogno/Bi-sogno

Il sogno narra il bi-sogno

Ho bi-sogno del sogno per non morire nella realtà
(Cuore nella morsa, muore nella corsa)

Ma il bi-sogno è il doppio del sogno?
(Ancora doppio)

(e niente)

Oltre - Dentro


Non fermiamoci sempre davanti al muro dei nostri preconcetti, costruiti sapientemente nel tempo e guardiamo oltre.
Oltre il muro.
Dentro il muro.
Lì dentro.
Là oltre.
Oltre l'apparenza.
Dentro.
Un cuore batte.
Guarda bene.
E lo vedrai.

Contrepet

Da Repubblica - Lessico e nuvole

La contropeteria è il gioco francese di scambi di lettere o sillabe (iniziali o meno). I francesi ci giocano con gli esempi osceni e, per citare Antonio Dipollina, non stiamo lì a chiederci cosa può uscire da un mazzo di carte. Morello si è specializzato invece nella rottura di altri tabù, avendo proposto un paio di contrepet sulla morte. I tabù sessuali sono però più forti, e quindi non vi rivelerò quale devastante contropeteria ci sia tornata simultaneamente in mente, a me e a Morello. E' devastante soprattutto perché la si può applicare al famoso titolo di un famoso libro di un famoso papa.

Scambi invece innocenti li fa Igor Bischi: innocenti dal punto di vista del turpiloquio, ma molto belli dal punto di vista tecnico:

Dramma di maratoneta: Cuore nella morsa, muore nella corsa.

Ballo in maschera: Lesta fatina, festa latina.

Salone nautico: Vende la tela, tende la vela

Velisti inesperti: Spirano venti, virano spenti.


Il primo e l'ultimo mi rappresentano pure!!!

GRANDE IGOR!

15 ottobre, 2007

Gli uccelli


Volano gli uccelli volano
nello spazio tra le nuvole
con le regole assegnate
a questa parte di universo
al nostro sistema solare.
Aprono le ali
scendono in picchiata
atterrano meglio di aeroplani
cambiano le prospettive al mondo
voli imprevedibili ed ascese velocissime
traiettorie impercettibili
codici di geometria esistenziale.
Migrano gli uccelli emigrano
con il cambio di stagione
giochi di aperture alari
che nascondono segreti
di questo sistema solare.

(F.Battiato)


13 ottobre, 2007

Non esiste soluzione

Se io ti amo
non esiste soluzione
non è un gioco
dell'anima mia
è vita che sento
che pervade il mio io
che nasce ogni attimo
e muore di continuo
e nasce più forte
ed io non so perchè
Per l'amore che si sente
Non esiste una cura
tutto resterà nel tempo
che lento passerà
Sei bellissimo fuori e dentro
(e niente avviene per caso)

Il violinista pazzo (mi suona nell'anima)

E un giorno nel silenzio della mia anima, una melodia cominciò a suonare. Una musica mai sentita. Una musica non capita all'inizio. Non ascoltata. Un sottofondo che poi è diventata la colonna sonora delle mie notti di silenzio atteso, delle mie giornate di vuoti a perdere, una melodia indescrivibile che ancora mi suona dentro. Ed è dolcissima. E' un canto di sirene. E' un tutto che mi compone, è il frusciare delle foglie nel bosco, è l'onda del mare che che non ha paura dello scoglio che ha davanti, è il suono degli abissi, è la lucentezza delle nuvole, è la calma precisa e battente della pioggia, è l'odore dei campi tagliati, è il muschio morbido da toccare, è una doccia calda da sentire, è il colore esatto e inimitabile di ogni fiore, è il volare leggero di una farfalla, è il sorriso che scalda, è qualcosa che non si è scelto, ma che resta.

.....E io non so chi va e chi resta......

IO RESTO

ASCOLTANDO LA MUSICA
CHE SUONA NELLA MIA ANIMA




IL VIOLINISTA PAZZO

Non fluì dalla strada del nord
nè dalla via del sud
la sua musica selvaggia per la prima volta
nel villaggio quel giorno.

Egli apparve all'improvviso nel sentiero,
tutti uscirono ad ascoltarlo,
all'improvviso se ne andò, e invano
sperarono di rivederlo.

La sua strana musica infuse
in ogni cuore un desiderio di libertà.
Non era una melodia,
e neppure una non melodia.

In un luogo molto lontano,
in un luogo assai remoto,
costretti a vivere, essi,
sentirono una risposta a questo suono.

Risposta a quel desiderio
che ognuno ha nel proprio seno,
il senso perduto che appartiene
alla ricerca dimenticata.

La sposa felice capì
di essere malmaritata,
l'appassionato e contento amante
si stancò di amare ancora,

la fanciulla e il ragazzo furono felici
di aver solo sognato,
i cuori solitari che erano tristi
si sentirono meno soli in quel luogo.

In ogni anima sbocciava il fiore
che al tatto lascia polvere senza terra,
la prima ora dell'anima gemella,
quella parte che ci completa,

l'ombra che viene a benedire
dalle inespresse profondità lambite
la luminosa inquietudine
migliore del riposo.

Così come venne andò via.
Lo sentirono come un mezzo-essere.
Poi, dolcemente si confuse
con il silenzio e il ricordo.

Il sonno lasciò di nuovo il loro riso,
morì la loro estatica speranza,
e poco dopo dimenticarono
che era passato.

Tuttavia, quando la tristezza di vivere,
poichè la vita non è voluta,
ritorna nell'ora dei sogni,
col senso della sua freddezza,

improvvisamente ognuno ricorda-
risplendente come la luna nuova
dove il sogno-vita diventa cenere-
la melodia del violinista pazzo.

(Fernando Pessoa)


11 ottobre, 2007

Sì e No


un gioco
si e no
c'è chi dice sì
e c'è chi dice no
(io non mi muovo)
e non è la canzone di vasco rossi

il gioco
è l'opposto della realtà
io dico no
tu dici sì

e

alcuni tuoi sì
finti recitati giocati sorrisi caldi sussurrati
sono quelli che l'anima mia cerca
e non regge al gioco
non ce la fa

un gioco che diventa
lo specchio del sogno
che non è realtà


C'è chi dice no, c'è chi dice no
Io non mi muovo
C'è chi dice no, c'è chi dice no
Io non ci sono
C'è chi dice no, c'è chi dice no
Io non ci credo
C'è chi dice no, c'è chi dice no
Io sono un uomo
C'è chi dice no, c'è chi dice no
(Vasco Rossi-C'è chi dice no)

09 ottobre, 2007

Per sempre, lo sento e lo so







08 ottobre, 2007

Tra vero e falso

la finestra nell'iride...
vedere il fuori dal dentro
e cercare di prenderlo con una mano

il fuori che entra dentro
anche se una mano
lo vorrebbe fermare

vedere e sognare

Grazie ad Aledis


In-somnia In-me

In-sonnia
In-transigenza
In-tra-me
In-terno
In-trecciarsi
In-sonnia
In-coerenza
In-compiutezza
In-verso
In-vadersi
In-sonnia
In-comprensione
In-abile
In-vece
In-volarsi
In-sonnia
In-visibile
In-divisibile
In-finito
In-spirarsi
In-sonnia

07 ottobre, 2007

Implodere per non esplodere

A volte sento così tanta energia dentro.
A volte sento un desiderio così forte dentro.
A volte mi sembra di impazzire dentro.
A volte i sogni sembrano spaccarti il cuore da dentro.
Ma devo tenere tutto immobile dentro di me.

Non posso fare altro.


E tutta l'esplosione diventa un' implosione

Che distrugge tutto il mio dentro.

A colazione da Jung


Una bella colazione a casa di Jung, parlando e discutendo con lui, la troverei veramente interessante
In questo libro ci sono commentate alcune frasi di Jung.
Si legge bene.
I commenti sono ora elucubrazioni profonde che toccano il nostro essere, ora esempi di storie vere, inventate, verosimili ma che aprono gli occhi sul nostro modo di agire, ora ironici scherzi propinati al lettore affinchè si interroghi e si prenda sul serio ma senza esagerare.. perchè non è mai bene (psicologicamente parlando) "guarire" del tutto per non perdere mai quella parte di noi stessi che ci rende unici.




Dal testo:
Un'altra cosa colpisce, ed è la manifesta solidarietà di anima e corpo: la passione è psico-somatica per definizione. Si potrebbe pensare che preesista alla loro separazione, tanto è capace di modellare fulmineamente posture e gesti, di sbiancare e arrossire, di contrarre i visceri di alterare il respiro e così via.

..
Una passione non si sceglie.
Accade.

..
La passione è sempre
"eccessiva".


Letto con la leggerezza di una scrittura facile, meditato con l'anima delle cose interne più difficili.
..

Filastrocca della sera

C'è un animale per il mondo
che lo gira a tutto tondo

E nel doppio io si connette
per mostrare le sue tette

Un ritratto ha congelato
dopo averne un'altro creato

E siccome è molto furbo
nel motore ha pure il turbo

E così va più veloce
a cercare un'altra voce

Ma siccome è amato
di sicuro è giustificato

E siccome l'ho scoperto
il misfatto ha coperto

Ma le prove ho salvate
nelle mie cartelle private

Ed ancora si collega
anche se poi forse lo nega


E di notte sta connesso
A cercare forse sesso

Non si sveglia meditando
Ma va a letto albeggiando

Ma il cervello è ottenebrato
Perchè l'occhio è accecato

Cuori in contatto

In Sudamerica alcune persone in trance affermano che l'autentica forma dell'essere umano è un uovo luminoso, che si connette con gli altri attraverso dei filamenti che fuoriescono dal suo ombelico.



In Sognare per Vivere alcune persone forse in trance sentono dei legami forti con altre persone. Che partono non dal centro dell' ombelico, ma dal cuore, cuore come centro di sè, come anima .. il cuore è sempre considerato anche metaforicamente la parte più centrale di un qualcosa.






Questo dipinto di Puro Quore rappresenta bene la connessione di anime e la luce che si crea intorno.

Luce nel senso positivo del termine, non luce bianca, accecante. Ma solo per i legami veri quelli da cuore a cuore... i lagami falsi da cervello a cuore sono catene invisibili che isolano le anime e le risucchiano in spirali di niente.



luce soffusa

luce calda

giallo

arancione

rosso

e dappertutto

anime che si toccano

cuori in contatto

anime che scambiano

esperienze



sentire

attraverso gesti

sguardi

parole

invisibili telepatie

cuori

scambi

sempre nuovi

toccarsi

sfiorarsi

per sostenersi

insieme





legàmi



lègami



(per sempre)





Nel nero del buio di sognare per vivere,

questo dipinto è proprio una luce che illumina.



05 ottobre, 2007

Planare


mi sento
come in un intervallo
di me

volare
senza ancora sapere
dove atterrare


per riposare
le mie ali
senza più forza


01 ottobre, 2007

Specchio Realtà - Sogno

Doppio Di-Viso (Realtà)


Perchè quando ti specchi è lo specchio che dice la verità.
Ma a volte quando ti specchi
non capisci chi sei

Ma il tuo cuore batte forte
il tuo cuore batte perchè sente
e sente perchè vive

E sogna
una realtà
fatta di altro

L'unione fa la forza. Me. Te. Noi. (Sogno)

29 settembre, 2007

Vorrei

Vorrei
Volare
Dormire
Sognare
Prendere
Dare
Dare
Prendere
Dare
Dare
Dire
Fare
Baciare
Accarezzare
Toccare
Sfiorare
Ancora...
Sfiorare
...
Sentire
Ascoltare
Abbracciare
Stringere
Stringermi
Perdermi
Ritrovarmi
Volare
Sognare
Guardare
Sognare
Dormire
Ora



26 settembre, 2007

Fenice sul mare




Sogno

Nuvole nere
Nuvole bianche

Serenità

Volare

PACE
che sento
e riconosco
vicina
ma lontana

Famiglia

Mare

C'è tutto me
In questo dipinto





24 settembre, 2007

Disgustos*


22 settembre, 2007

TEMPO

AL PASSATO
TU
NON HAI PIU'
NESSUN
POTERE
SU DI ME

AL PRESENTE
OCCHI
DI SOGNO
(CHE NON POSSO GUARDARE)
REGALANO PACE
DENTRO DI ME

AL FUTURO
PICCOLE
ANIME
IN CRESCITA
AMORE
DENTRO E FUORI DI ME




20 settembre, 2007

Inno all'Amore, Paolo di Tarso


Se parlassi le lingue degli uomini
e anche quelle degli angeli,
ma non avessi l'Amore,
sarei come un bronzo che risuona
o un cembalo che tintinna.
E se anche avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri,
se possedessi tutta la scienza
e una fede così forte da trasportare le montagne,
ma non avessi l'Amore, non sarei nulla.
E se anche distribuissi tutti i miei averi ai poveri
e dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi l'Amore, non mi servirebbe a nulla.
L'Amore è paziente e generoso.
L'Amore non è invidioso, non si vanta, non si gonfia d'orgoglio.
L'Amore è rispettoso,
non cerca il proprio interesse,
non cede alla collera, dimentica i torti.
L'Amore non gode dell'ingiustizia, la verità è il suo fine e la sua gioia.
L'Amore tutto scusa, di tutti ha fiducia, tutto sopporta, mai perde la speranza.
L'Amore non avrà mai fine.
Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
La scienza è imperfetta, la profezia limitata,
ma verrà ciò che è perfetto ed esse scompariranno.
Tre sole cose dunque rimangono:
la fede, la speranza e l'Amore.
Ma più grande di tutte è l'Amore.


Cerchiamo noi stessi attraverso l'amore


L'AMORE non è mai "diverso". E, tra adulti, s'intende!,l'amore sentimentale e sessuale è, anzitutto e certamente, quello che garantisce continuità, con la procreazione, alla vita ma è anche quello che, pur non avendo come fine la procreazione, esprime la Bellezza che la persona ricerca per raggiungere la propria identità.
Nessuno può offendere un essere umano per quello che egli è.
Il mondo ha bisogno di storie dal dentro, dal basso, dal cuore di ogni marginalità, emarginazione.
Ha bisogno di storie di relazioni, corpi, sentimenti, esperienze, prove; storie di quotidiane fatiche e di preghiere; ha bisogno di culti antichi e moderni, di riti e di rituali, di tradizioni che
diano consistenza al quotidiano e forza indistruttibile alle leggi scritte con il cuore della madre, con la sua mano, con la cultura della terra, del grembo, del caos primario che si fa ordine nella mente di ciascuno. Ha bisogno che i problemi siano condivisi e che ogni sesso venga rispettato perchè patrimonio di identità di ogni persona.
E che ogni corpo sia considerato sacro poichè tempio dell'esperienza del crescere.