30 dicembre, 2006

Fine Anno

Che posso dire di questo anno agli sgoccioli? In realta sento di non poter dire niente. Non sono in grado di dare una valutazione oggettiva di quanto o cosa questo anno mi abbia portato. Dentro, fuori. Tutto cambia in un vortice di pensieri, sensazioni sentimenti. Tutto cambia ma resta uguale. E dopo un anno sono ancora qui a non sapere da che parte guardare. A chiedermi come fare, cosa fare, dove andare. Ancora nebbia. Densa nebbia che non riesco a diradare. Fuori di me. E strade infinite, lineari, impossibili, invalicabili. Dentro di me.
Addio 2006.
Non ti rimpiangerò.

29 dicembre, 2006

Nebbia

E' scesa una fitta grigia nebbia,
come i miei pensieri.
La voglia di fuggire
è una bella donna
che mi ammalia,
invitante e persuasiva
seducente e sensuale.
La voglia di seguirla
avvolge polarmente
la mia mente
magnetica
e attraente.
Qual forza
posso io opporre
ad essa
affinchè ragion non perda?
Forse sol raziocinio
e perseveranza
consapevolezza
e temperanza.

Christian Phoenix

26 dicembre, 2006

Sopravvissuti

Sopravvissuti ad ancora un Natale.
Non l'avremmo mai detto
A settembre avremmo scommesso il contrario
E invece eccoci ancora vivi
Fuori vivi
Tristi. Pieni di lacrime che dal 24 ci accompagnano,
ci accompagnano da quando siamo entrati
in quella Chiesa piena di gente con altri pensieri
piena di parole di Speranza
che alla fine rimangono lì
sospese nella luce fioca delle candele
E allora le lacrime sono cominciate
E sono continuate in una notte senza sonno
E il giorno dormiamo
Dormiamo il mio dentro e il mio fuori
Così non dobbiamo pensare
Così non dobbiamo sfidarci
In una lotta continua
Senza vincitori nè vinti
Non esiste una vittoria
Forse che siamo ancora qua
può sembrarlo per gli altri
per chi ha bisogno di noi,
ma per noi è solo una resa.
Siamo solo stanchi
Stanchi e sopravvissuti.

Maredentro Marefuori

24 dicembre, 2006

Vigilia di Natale

Ho finito il mio lavoro.
Mi ha accompagnato per mesi.
Mi ha dato non preso energia.
Perchè io ho energia: essa si genera facendo cose per chi amo.
Poi si consuma nelle notti insonni e nelle ora vuote.
E ora che ho finito come passerò il tempo
Che potrò fare per ritrovare energia?
Domani è Natale.
Ma non ti potrò abbracciare
E ancora mi chiederò
COSA SONO?
Perchè Dio mi ha chiesto di essre così?
Perchè Lui è nato e si è fatto Uomo?
Perchè?

21 dicembre, 2006

Tanti auguri

tanti auguri
e un abbraccio che non ti ho dato
che ti volevo dare
ma non ce l'ho fatta.
Tanti auguri
che tu abbia sempre
tanta pace
nel tuo cuore
e tanta serenità
nella tua anima senza fine

20 dicembre, 2006

Mi manchi

Mi manchi già prima di non vederti.
Mi manchi già prima che inizino le lunghe vacanze
Mi manchi perchè non voglio
Non voglio passare un Natale
Un Natale come lo scorso anno
Ma non ho alternative
E adesso è molto peggio
Peggio
Perchè io non sono.
E adesso lo so.

18 dicembre, 2006

Lontano lontano

A volte sei così lontano
così lontano
che mi sembra di non potercela fare
che mi sembra che tutto dentro si spezzi
che mi sembra di non poter trovarmi
mai
di avere disperso così tanto
il mio dentro
il dentro che non sai
da non poter più convivere
con il mio fuori
il mio fuori che non so

14 dicembre, 2006

Niente sonno niente sogni

niente sonno
niente sogni
ho paura ultimamente
anche dei miei sogni
l'altro ieri
in un sogno
eri senza vestiti
in circostanze sbagliate
fuori luogo
in una stanza bianca.
Ti facevi fare un tatuaggio
da un tuo amico
su tutto il corpo
il mare il sole le nuvole
bellissimo
un bellissimo tatuaggio
come un quadro.
Poi il tuo amico lo voleva fare a me
ma io no non potevo
non potevo una cosa così per sempre
avevo paura
se poi cambi idea? dicevo
se poi cambi idea quanto laser ti ci vuole?
ci pensi?
hai esagerato
io no, io non posso
non posso non riesco
non voglio
ho paura

11 dicembre, 2006

Chi sono io?

Chi sono dentro?
Chi sono fuori?
Chi sono davvero?
Cosa sono davvero?
Foto scattata a me.
Foto in cui l'anima sembra uscire
Sembra volere mostrarsi.
L'ho chiamata MeDavvero.jpg
Ma forse solo io la vedo.
La mia povera anima irriconosciuta.
Scambiata per altro
Maltrattata.
Invece che coccolata come lei vorrebbe.
Una nuova notte mi aspetta.
Vado a confondermi nei sogni.

07 dicembre, 2006

Tagli

Oggi mi sento l'anima tagliuzzata.
Perchè devo decidere di sopportare tutto questo?
Niente sembra avere un senso.
Niente
Niente
Niente
Il niente che distrugge.
Solo tagli
Niente altro

06 dicembre, 2006

Sogno

Ho un fratello più piccolo. Un bambino. Ferocissimo. Cattivissimo. Egoista. Ho terrore di lui. Vuole sempre averle vinte. Mi muovo in casa con la paura di incontrarlo. La casa è tutta blu con moquette dappertutto. Non si sente mai quando arriva. Non si sente mai se qualcuno si muove per le stanze. E' sempre buio. Nessuno accende la luce. La luce della luna illumina sinistramente le stanze. Ho mandato una mail a F. E non avrei dovuto. Ho il terrore che mio fratello lo scopra. Vorrei poter cancellare la mail. Tornare indietro. Ma è troppo tardi.
Sto male. Troppo male. Ogni tanto questo fratello lo portiamo in una specie di clinica psichiatrica dove ha degli amici.
Tipi stranissimi. Da paura a incontrarli fuori. Tutti con lo sguardo allucinato.
Ma lui è contento di avere questi amici. poi un giorno all'improvviso la sua pazzia si scatena. C'e' la sua mamma in una specie di gabbia. Non ho certezza che sia anche la mia. Io guardo la scena dall'alto, dal piano di sopra. Si vede come da un ballatoio che dà su una grande sala. E' la clinica ma è la casa. In un continuo scambiare di posti e di luoghi.
Lui si avventa sulla mamma. E poi buio. Non vedo niente più nulla. Fino a che all'improvviso la scena è di nuovo visibile.
Lui è da una parte tutto insanguinato. Rannicchiato sotto una sedia. La sua mamma sta bene. Non riesco a capire cosa possa essere successo.
Lui ha ucciso qualcuno.
Il padre. Poi improvvisamente i ruoli si scambiano. Lui è il padre (bambino) che ha ucciso il figlio (sempre bambino). Gli ha chiesto di aprire le braccia come per offrigli un abbraccio e poi l'ha pugnalato al cuore. Glielo ha richiesto e di nuovo la ripugnalato. In una richiesta di un gesto d'amore un tradimento così violento. Ripetuto per una volta e un'altra e ancora e ancora.
L'ucciso, di legno come pinocchio giace da una parte. Un burattino e basta. Non so più se è morto il padre o il figlio. Ma lui è mio fratello.
Poi di nuovo sono nella casa con la moquette blu e la luce della luna. Di nuovo il terrore continuo. Di nuovo l'angoscia della mail.
Poi la sua mamma decide di portarlo alla clinica psichiatrica e di lasciarlo lì per sempre. Troppo pericoloso. Quando lo portiamo lì, lui è improvvisamente cresciuto. E' vestitoi elegante è ha il corpo e il volto di Brad Pitt.
E' bellissimo. Sembra buono.
Ma fa paura lo stesso.
Lo lasciamo lì seduto su un divano. Lo sguardo smarrito. Scappiamo. Senza dirglielo.
Poi andiamo non so dove. Siamo in un paesino di montagna. Andiamo come a una festa. Ma io penso alla mail che devo cancellare.
E penso che sulla strada del ritorno lui ci aspetterà nel buio per ucciderci.
Perchè lo faranno uscire dalla clinica, perchè non l'abbiamo detto a nessuno che lo lasciavamo lì. Quindi penseranno che è passato a trovare gli amici come altre volte e quando vorrà lo faranno uscire.
E lui aspetterà sulla strada del ritorno di nuovo bambino di nuovo feroce. Per uccidermi.
Questa volta non ce la farò. Penso poi che invece potrei tentare di distrarlo, c'e' un negozio sulla strada del ritorno. Potrei fare finta di niente, che non l'abbiamo lasciato alla clinica, potrei proporgli di regalagli quel paio di stivali che gli piacevano tanto. Magari si dimentica di uccidermi almeno lì per lì.
Ma non so se funzionerà.
Ho paura e non so che fare. E mi vedo sempre l'omicidio nell'abbraccio.
Sto male e ancora sono fuori al buio. E ancora sono in casa con la moquette blu. E ancora lui che esce dal mare per venirmi a uccidere e ancora lui che è solo un bambino e forse ha più paura di me, merita compassione ma terrorizza.
E ancora e ancora in un ripetersi delle stesse scene e delle stesse paure. Lui che aspetta nel buio. Lui che esce dall'acqua, lui che cammina felpato, lui che vuole uccidere. Lui che è il padre, lui che è il figlio. La mail. E poi di nuovo il buio, la casa, l'acqua, la luna, la paura.

Ore 2:07 il risveglio.

05 dicembre, 2006

Solo facciata

Tu vedi di me solo una facciata?
Tu non vuoi vedere altro.
Nessuno come te potrebbe vedere dentro
Il mio mare dentro
Solo non vuoi
Non so come mai
Ma non vuoi
E' come se ti avessi dato il libro
Il libro della mia anima
E tu guardassi soltanto
La copertina e il titolo
Non ti piace e non lo apri.
Quanto ho fatto
di stupido di matto di assurdo
Quanto ho detto
di stupido di matto di vero
Quanto ho scritto
di stupido di matto di vero
E' la trama del libro
Che non vuoi leggere.

04 dicembre, 2006

Un passo importante

Un passo importante
Cambiarsi fuori
Per essere come dentro
Perchè il dentro indica la strada
Un lungo percorso
Paura
Forse non arriverò in fondo
Ma devo provare

Anche se non era questo il mio sogno
Con te.

01 dicembre, 2006

Col tempo

Col tempo sai,col tempo tutto se ne va
Non ricordi più il viso,non ricordi la voce ..

Col tempo, col tempo... quanto è il tempo? Il tempo che si dilata a dismisura quando sei a fare i conti tra quello che senti e lo stridore tra quanto questo sia il suo niente e allo stesso momento il tuo tutto.
Quanto tempo? Il tempo infinito dell'attesa di qualcosa che non verrà mai. Come misurare questo tempo? Anche un minuto risulta troppo. Un giorno una fatica immane che sarebbe più semplice lasciare perdere tutto e però non puoi.
Davvero col tempo tutto se ne va?
Davvero alla fine non ami più?
E allora cosa diventi?