28 febbraio, 2007

Pensieri della notte

Sono forte.
Sono io.
Non sono quello che dovevo essere.
Le umiliazioni subite non mi hanno dato insicurezza ma tanta forza.
Forse qualcosa è dentro e ci salva dal troppo.
Forse gli zii che mi portavano via dall'inferno tutti i fine settimana.
E che ci mostravano una vita diversa.
In cui si era liberi di dire, di fare, di ridere, di chiedere.
Di sperimentare il nostro essere bambini.
Grazie zia, peccato che non hai convinto la tua sorella/figlia a portarci via.
Grazie nonna di avermi ospitato nella tua grande casa in campagna per tutte le estati dal pomeriggio in cui la scuola finiva al pomeriggio in cui il giorno dopo sarebbe reiniziata.
Quella casa come era non esiste più. Ma forse è giusto così. Farebbe male andarci senza te se fosse uguale.
Grazie che non lo volevi e lui non voleva venire in casa tua.
I mesi estivi erano i mesi più belli dell'anno.
Lontano dalla vita di cui ci si vergogna.
In campagna, da te.
Noi eravamo bambini normali, come tutti gli altri.
Io passavo le giornate con un arco fatto da me con l' elastico per le mutande e un ramo storto di un albero e una freccia finta e una penna di gallina in testa ed ero un indiano libero di andare dove volevo nei dintorni. Libero di stare a tavola anche in maniera non perfetta, libero di parlare e raccontare, libero di saltare, ballare, correre.
E poi ti favevo arrabbiare a volte e te dicevi che ti facevo scappare la pazienza. Io allora uscivo di casa e tornavo dopo un po' dicendo che ti avevo riportato la pazienza scappata e che l'avevo rincorsa per i campi e tu allora non eri più arrabbiata e ridevi, ridevi.
Nessuno si arrabbiava mai davvero.
Nessuno faceva paura.
Grazie anche al nonno che ci portava nei boschi a cercare i funghi o nel campo a coltivare i pomodori e a zappare gli ulivi. Sempre con la camiciola, come certi vecchi.
Adoravo la vostra non eleganza perfetta, il vostro vestirsi da persone semplici che contrastava con l'altra eleganza finta di esteriorità, non di interiorità.
Per questo il fuori non conta.
Fuori nessuno l'avrebbe giudicato male. Fuori era un uomo parfetto. Nessuno che non abitasse con lui riusciva solo a immaginare. Nessuno. Finto falso fino in fondo. Bisogna sempre guardare dentro e non il fuori. Forse è diventata una fissazione anche per questo.
Nonno perso per l'alzhaimer quando avevo 13 anni. Ma sempre presente.
I ruoli erano scambiati.
Tanta tenerezza nonno, tanta tenerezza.
Io nipote, tu nonno e tu pensavi il contrario. E mi chiedevi di prenderti in collo.
E io lo facevo e ti coccolavo un po'. Prima di riportarti a sedere sulla sedia davanti alla finestra da cui non so cosa vedevi.
E poi la mattina ti facevo la barba, col rasoio elettrico, tutte le mattine. Era compito mio farti la barba. Ed era piacevole. Tu che te la facevi fare. E ti muovevi come se fossi dal barbiere.
Quando te ne sei andato avevo ormai 22 anni. E la nonna dopo 10 anni con te così bambino era stanca. Ma poi è rifiorita. Non è cattiveria nei tuoi confronti. La tua vita era come ferma da 10 anni. Non so cosa tu possa aver veramente vissuto fino a 90 anni. Ma eri un nonno buono. Che non si arrabbiava mai. Come lo zio.
Questo ci ha salvati tutti.
Gli uomini non erano tutti uguali.
Abbiamo visto che esisteva altro.
E altro sono voluto essere.
La consapevolezza di questo altro è arrivata a 15 anni.
E tutta la prospettiva è cambiata.
Ma questa è un'altra storia.

Questi pensieri mi hanno accompagnato stanotte.
Una notte in cui non c'era posto per il dormire.
Perchè a volte bisogna mettere a posto qualche cosa.

27 febbraio, 2007

Grazie

Grazie Riccardo, che non sapendo la mia età mi hai tolto 7 anni !!!!!!
Alcune cose danno un po' di sollievo.

15 Marzo 1978

Un giorno impresso indelebile nella mia mente.
Prima o poi riusciro a farlo uscire con le parole della mia voce?
Non lo so.
E' troppo anche pensarci.
Per adesso.


Io sono altro.





26 febbraio, 2007

Domenica

Domenica.
Amichetti del mare. 4 famiglie. Una ospitante. Gli altri ospiti.
Ognuno degli ospiti aveva fatto una torta. I dolci quindi non mancavano (alla faccia della dieta!)
Il pranzo era composto di un menu di tutto pesce, ottimo e cucinato bene.
A me è toccato il lavoro di deliscazione (non so se la parola esiste ma basta intendersi a volte) del pesce. Alla fine avevo mal di schiena a stare piegata sulle orate. Qualche lisca è rimasta. Non garantisco mai il risultato delle mie performances in questo senso. Ma ho avuto la giusta punizione: mi si è conficcata in gola. E la sentivo che stava lì a bucarmi l'esofago senza andare nè su nè giù. Io non mi sono scompost* assolutamente... se devo morire morirò ... L'ospitante è andata nel panico, forse perchè è un po' ansiosa... Ho rassicurato tutti dicendo che fino a quando non avessero vistoil mio sangue copioso sgorgare non ero in pericolo di vita ..
Comunque mi ci sono voluti tre bicchieri d'acqua e un'intera fetta di pane per smuoverla dal posto dove si era accoccolata.
Dopo pranzo il caffè fatto e servito come sempre da Paolo già zuccherato e già girato. E' lui l'uomo del caffè. In qualunque casa si trovi al caffè gli piace pensarci lui.
Poi film.
Prima di trovarne uno che non avesse visto nessuno ne abbiamo infilati almeno quattro nel lettore dvd, ma dopo un po' qualcuno diceva l'ho visto.. raccontava tutta trama, compreso il finale e quindi via, altro tentativo.
Alla fine abbiamo visto il mistero o il segreto dei templari un film walt disney, prevedibile fino in fondo, alla cui visione hanno comunque partecipato solo gli adulti, essendo i bambini affaccendati in giochi più divertenti.
Dopo il film, non poteva mancare la visione del grande fratello, essendoci un paio di appassionate sfegatate nel gruppo. Meno male la visione dava spunto ad altre conversazioni un pochino più vive della visione del programma.
Altri caffè.
Alla fine si sono fatte le otto, ma nessuno a parte i bambini aveva fame.
(Nota bene durante il pomeriggio ad un pezzettino per volta le torte si erano praticamente volatilizzate).
Cena veloce ai bambini e poi ognuno a casa sua.
Che dire? Mi piaciuto di più il sabato ....




24 febbraio, 2007

Saturno contro

Cinema. Con te. Chi l'avrebbe mai detto un paio di mesi fa? Mi fa piacere che sia possibile. Mi fa piacere aver detto di me tutto e quindi aver tolto tutti i malintesi sul cambiare e non cambiare chi e che cosa. Mi fa piacere se non ti senti a disagio. Sto bene con te. Lo sono sempre. Mi sento a mio agio. Anche in un film che forse parla più al tuo mondo che al mio (il mio ha un passaggio inconcepibile nel mezzo per arrivare al tuo). Mi fa piacere se non hai paura di me. Mi fa piacere che mi parli di te. E mi dici quello che senti e pensi senza censure. E' divertente commentare le persone insieme. E incredibilmente non fa male. Non fa male neanche leggere i tuoi messaggi e provare a commentarli. Bellissimi. Ma non per me. Ma non fa male. Non perchè i miei sentimenti dentro siano cambiati. Anzi, ma perchè sto diventando consapevole di me di come vorrei essere e non posso, di quello che posso avere e quello che no. Non fa male neanche vedere un film come questo.
Grazie.

Temi del film
Famiglia
Figli praticamente lasciati a se stessi? Tante cene con gli amici e i figli sempre a tavola da soli. Una sensazione sgradevole. Dentro. Per i bambini infelici e soli del film.
Amore
All'inizio non si capisce chi ama chi. Chi desidera chi. Ma poi l'amore viene fuori. Rilassato e tranquillo. Purtroppo destinato a finire come mai nessuno vorrebbe.
Manca totalmente l'amore per i figli bambini mentre sembra esistere quello per i figli ritrovati troppo tardi.
Amicizia
Quasi impossibile. Molto buonista. Forse troppo. La vita vera è più complicata almeno per me. Non conosco veramente nessun gruppo così folto di amici veramente amici come sembrano quelli del film. Da questo punto di vista sembra un sogno. Gli amici quelli veri di solito si contano sulle dita di una mano. Quelli che gli puoi dire tutto poi sono ancora meno. Un vero amico è quello che puoi invitare a cena senza preparare cose speciali e sapendo che se all'ultimo momento non può va bene uguale. O che puo' invitarsi a cena sapendo che qualcosa si inventa sempre. Un vero amico è quello con cui riesci a dire tutto anche se non ti capisce.
Un vero amico è raro.
Un gruppo è impossibile.

Ma puo' essere che io non abbia solo Saturno contro, ma anche Marte Venere, Giove, Plutone, Urano ....


Alba, Tramonto

A volte la nostra alba ci sembra un tramonto.
A volte in un nostro tramonto ci illudiamo di vedere l'alba e poi ci scopriamo ad essere avvolti da un cielo di stelle senza riuscire ad apprezzare il loro scintillare lontano.
A volte infine, come se fossimo al polo, ci troviamo sospesi in una luce che non è luce talmente a lungo che non riusciamo più davvero a sapere più se alba o tramonto.

Alba.
Tramonto.

23 febbraio, 2007

Di nuovo venerdì

Il venerdì è il mio giorno spreferito (per inventar parole)...
vado via e mi sembra sempre di non poter tornare.

22 febbraio, 2007

Che paura!!


Mozart - Elly Ameling Lieder - 07 - Abendempfindung an Laura

Sensazioni alla sera

È sera, il sole è scomparso
e splende argentea la luna;
così passano le ore più belle della vita
fuggono via come danzando.

Presto scompare la variopinta scena della vita
e cala il sipario
la nostra parte è finita e la lacrima dell'amico
già scorre sulla nostra tomba.

Presto, forse (mi sfiora leggero come vento dell'ovest
un sottile presentimento)
chiuderò questo pellegrinaggio terreno
e volerò nel regno della pace.

quando piangerete sulla mia tomba
mirando dolenti le mie ceneri
allora, o amici, vi apparirò
e aleggerò sopra di voi.

Donami anche tu una piccola lacrima
e cogli una viola sulla mia tomba
e con il tuo sguardo profondo
guardami dolcemente.

Dedicami una lacrima e ahimè,
non vergognarti di avermela dedicata!
Nel mio diadema sarà
la perla più bella!

Grazie alla persona che ha (ri)aperto la mia anima

Che paura ieri leggere la traduzione di quest'aria, che sgomento dentro il cuore. Ma non era nulla. Era la mia anima che faceva tutto da sola. Perchè non riesce a fare diversamente. Perchè quello che sente di più vero sta sempre lì, lì sotto. Lo nascondo, neanche tanto bene. Vorrei nasconderlo meglio. Vorrei riuscire a non pensarci per non creare mai disagio. Vorrei e non ci riesco. Alla fine è sempre stato così. Ci ho provato. Ci ho provato e ho portato distruzione completamente dentro di me. Forse anche fuori, ma molto molto meno. Impercettibile. Perchè per molti la vita va avanti bene lo stesso. E niente vale la pena di soffermarsi veramente a pensare. A sentire. A provare qualcosa di un pochino di più che volatile carezza. Per questo non sono nè sole nè luna. Forse eclissi. Fugace e breve. Pochi minuti nell'eternità che non vale la pena di perdersi troppo. Oppure eclissi perenne che non riesce più a fare uscire il sole e la luce vera.

Ma che paura. Paura e amore sono nella parte non razionale del cervello, nell'amigdala. Una parte istintiva che nasce chissà quando e cresce solo delle esperienze più lontane che la memoria rimuove, ma lì restano. E allora forse l'anima passa di lì, per questo non riesco a razionalizzare. Forse non devo, come dice lo psi, forse non voglio come mi dice chi non capisce (quasi tutti) forse non posso perchè così deve essere, forse, forse, forse..... Ma sono sempre qui. Diverso ma uguale. Luna. Sole. Solo. Soli. Sola. Soltanto.


Figure nella luce?




Solo sogno. Pinocchio che vuol diventare un bambino vero. Perchè dentro si sente così.




Ma le fate turchine non esistono che nei sogni.

Forse








Figure nella luce. forse.

20 febbraio, 2007

Esperimento?


Perchè nell'esperimento di rilassamento non sono riuscita a vedere la figura nella luce?
Perchè mi son vedut* bene nello specchio con i miei capelli rasati? E poi quando ho guardato la luce ho visto una figura grigia, perchè controluce non vedevo niente ero accecata. All'inizio veniva avanti ma poi si è fermata. E non ha voluto più muovere un solo passo.
Perchè? Perchè non ha voluto mostrarsi a me? E allora io ho rivisto lo specchio e nello specchio c'era la luce riflessa e girandomi di nuovo verso la luce, sempre quella figura ferma ma presente.
Chi è?
Forse solo un sogno.

19 febbraio, 2007

Tulipani

Oggi tornando a casa, ho trovato dei tulipani freschi in un vaso sul tavolo dell'ingresso. Li ha lasciati la ragazza che fortunatamente, ogni tanto, viene a mettere ordine nella mia casa. Almeno qualcosa di ordinato c'è nella mia vita!!
Ho provato commozione per questo suo gesto. Anche se personalmente non amo i fiori recisi. Non amo i fiori recisi perchè è come se fossero stati brutalmente uccisi per un abbellimento fuggitivo. Tra qualche giorno appassiranno e allora sarò triste (ma il gesto l'ho apprezzato di per sè indipendentemente dalle mie idee che lei non conosce).
I tulipani sono qui accanto.
E' la prima volta che nella mia casa ci sono dei fiori. Ci sono state piante, ci sono fiori secchi (ancora più tristi di quelli recisi, ma amati per il significato con cui sono stati donati o conservati).
Ma fiori così mai.

C'è una prima volta per tutto?

No, alcune prime volte non arriveranno mai.


Sotto il mare

Bunuel e la tavola di Re Salomone


Si potesse vedere il mare dentro semplicemente dandoci un'occhiatina, quanto potrebbe semplicemente essere visto, senza spiegazioni, senza dubbi, senza incertezze...
Ma questo è un sogno. Un sogno meravigliososo, ma sempre un sogno



16 febbraio, 2007

Commenti al blog

Io non ho mai visto il tuo blog, ma se lo hai fatto con il cuore me lo immagino pieno di poesia, sentimento, realtà, perchè tu sei vero come sei, sogni, magari qualche quadro tuo, come io ne ho messi qualcuno dei miei.
Questo lo dico in base ai pochi post che mi hai inviato e perchè un po' penso di conoscerti.

Se nessuno lo commenta è solo perchè quello che tu ci avrai scritto sarà così bello, così unico che ogni altra parola potrebbe stonare.

Ma i miei sono giudizi di parte.

Io ho volutamente eliminato i commenti dal mio blog, ho messo la mail se qualcuno volesse dire qualcosa. Non ho bisogno di sentire commenti a quello che sento e che nessuno può capire veramente fino in fondo.
Siamo tutti diversi.
E tu sei pure speciale.

:-)




Tu sei

Tu sei l'avevo già scritto un po' di tempo fa.
Per Natale a dire il vero.
Cosa vedo io di te?
Tenerezza, tantissima, troppa, impossibile, cercata tutta la vita.
Colori, tutti quelli possibili e immaginabili, che pochissimi hanno.
Fantasia, meravigliosa che quasi nessuno ha.
Gioia di raccontare, interessantissima.
Dolore di racontare, necessaria.
Voglia di ascoltare, non sempre.
Vita, più di quanta ne vedi tu.
Poesia e parole, intense vere. Stupefacenti. Da restarne quasi senza.
Musica, starei ore a sentirti suonare e cantare senza stancarmi mai.
Abbracci, necessari a me.
Bellezza, indescrivibile.
Unico,
perchè sei così, non farti cambiare troppo.
Tutto.



Nascita dell'uomo nuovo


Salvador Dali' - Nascita dell'uomo nuovo


Alla fine ce la farò a nascere nuovo?
Forse nasciamo e muoriamo ogni giorno senza rendersene conto.
Ma i cambiamenti sono impercettibili e si notano solo a lunga distanza.
Il nostro sonno è una piccola morte giornaliera che attraverso i sogni ci parla.
Ma è difficilissimo capire cosa ci dice.
Non mi sembra mai di rinascere bene.
A volte mi sembra più vita il dormire.
A volte il dormire mi salva dai pensieri.



15 febbraio, 2007

Felicità irraggiungibile

FELICITA' RAGGIUNTA

Eugenio Montale

Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s'incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.

Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
e' dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case



Letta per caso su un tuo fogliolino appeso.... bellissima, non l'avevo mai letta.




Sogno

Vado in una specie di palazzo museo con le mie bambine, entriamo al piano terra da un grandissimo giardino di ghiaia.

Paghiamo il biglietto e poi cominciamo a visitare le stanze.
Sono tutte senza arredamento ed in pietra, quella marroncina chiara di cui non ricordo il nome, comunque tutte senza arredamento e molto luminose. Cominciamo a scendere delle grandi scale. Ogni piano c'e' una porta di vetro da cui si vede un giardino, piccolo, ma verdissimo e luminoso di sole.
Bellissimo direi che dia pace, ma ci limitiamo a guardarlo senza entrare. Questi giardini sono a tutti i piani che via via scendiamo. Questo mi sembra molto strano, ma non ci faccio troppo caso perchè è tutto così rasserenante.
Ogni tanto ci sono grandi statue di pietra, per lo più raffiguranti animali.
Quando arriviamo all'ultima rampa io e la più piccola la facciamo di corsa per fare una gara e vedere chi vince. La più grande resta indietro. Poi ci mettiamo in fondo a questa scala che è più stretta delle altre e aspettiamo che l'altra ci raggiunga. Intanto dove siamo ad aspettare cominciano ad arrivare delle persone (tutte con la faccia depressa) che entrano da un corridoio strettissimo e molto buio. Penso che evidentemente faranno il nostro percorso all'incontrario e che ci deve essere un'altra entrata di cui ignoravo l'esistenza.
Ad un certo punto vedo una scarpa entrare da sola. Mi stupisco che nessun'altro ci faccia caso. Mentre sale le scale le scarpe diventano due e poi piano piano un uomo che doveva essere invisibile diventa sempre meno trasparente e acquista forma. Mi stupisco che nessuno sia terrorizzato come me. E' vecchio. Penso subito alla mia figlia che ancora non è arrivata. Ho il terrore che possa farle del male, anzi sono convinta che sia lì per questo. Corro da dove arrivano le persone ed effettivamente trovo un'altra biglietteria e un ingresso identici a quello da dove eravamo arrivati ma sulla destra invece che sulla sinistra come speculari. Ci sono addirittura le stesse donne gentilissime. Tutte uguali, come se le avessero fatte con lo stampino, con gli occhiali, erano esattamente come Tootsie (un film con Dustin Hoffman di cui ho letto tutta la storia da poco in libretto a casa dei miei genitori). Urlo che ho perso la mia bambina e che è in pericolo. Mi suggeriscono di fare il percorso all'indietro per ritrovarla.
Intanto l'altra che è con me è tranquilla e mi rassicura che la sorella è molto intelligente e che quindi la ritroveremo senz'altro.
Rifacciamo il percorso all'indietro. Io chiamo urlo mi dispero, piango, un dolore indescrivibile, la chiamo con tutta la mia forza. Riarriviamo alla prima biglietteria con me sempre più in preda alla disperazione e la piccola che mi rassicura, sempre sorridente. E io ho paura di non farcela solo con lei che ho bisogno anche dell'altra e di nuovo il percoso in avanti sempre chiamando e piangendo.
Quando comunque salgo e scendo le scale non c'e' mai nessuno oltre noi, quelli che salivano nell'attesa non li ho più incontrati neanche l'uomo che era solo una scarpa....
Alla fine il mio risveglio con un grandissimo senso di angoscia e di tristezza per il mancato ritrovamento.


13 febbraio, 2007

Costo delle telefonate

Ci sono cose senza prezzo....

12 febbraio, 2007

Partire è un poco morire...



Il tuo partire è il mio molto morire.

Il piccolo principe

Ieri pomeriggio ho letto questo libro, da bambini in teoria, da adulti secondo me... si legge in pochissimo tempo e secondo me merita molto, anche se mia sorella dice che lo ha trovato terribilmente noioso, io ci ho trovato numerosi spunti di riflessione sui diversi tipi di umanità che si possono incontrare.
Innanzitutto il fiore unico nell'universo che rappresenta l'amore più vero e più puro.
La volpe che si fa 'addomesticare', anche se questo le porterà dolore alla ripartenza del piccolo principe che rappresenta l'amicizia più vera con il suo segreto da svelare al principe ..



... Ecco il mio segreto . E' molto semplice :

non si vede bene che col cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi ...
Gli uomini hanno dimenticato questa verita' .
Ma tu non la devi dimenticare ...



E allora tu sei il mio fiore unico nell'universo ed io sono la tua volpe addomesticata che deve vederti andare via con tutto il dolore che questo comporta.

Pero' io vedo con il cuore.
Vedo tanto più di quanto poi riesca a dire davvero.

Mio* piccolo principe, che sei tutto.



*mio nel senso NEL MIO CUORE



11 febbraio, 2007

Amore, unico



"Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda.. e lui si dice ' il mio fiore è là in qualche luogo' .. ma se la pecora mangia il fiore, è come se per lui tutto a un tratto, tutte le stelle si spengessero... non è importante questo?"
da "Il piccolo principe"


Ci possono essere milioni e milioni di fiori è vero, ma potrebbe essere anche uno solo quello che si ama, senza saperne il perchè. Nessuno prima di te mi aveva detto tanto di sè da una semplice stretta di mano (e quello che avevo subito percepito era vero!!!!). Non mi è risuccesso neanche dopo. Nessuno prima di te mi aveva portato a dire le cose che ti ho raccontato di me. Senza paura e senza timore.
E non so perchè.

L'uomo bicentenario


Avete mai letto il racconto di Isaac Asimov, L'uomo bicentenario? E' molto molto interessante. Parla di un robot. Un robot casalingo che dovrebbe fare da maggiordomo. Solo che questo robot ha un DIFETTO di fabbricazione. E' un artista, produce proprie creazioni e ha dei sentimenti. Inconcepibili per un cervello positronico come il suo.
I costruttori vorrebbero sostituirlo con uno standard, ma la famiglia che lo acquistato si oppone, perche in un certo senso gli si è affezionata. Da questo non lunghissimo racconto ne è stato tratto un film, un film con Robin Williams nella parte del robot. Un film in cui rispetto al racconto originale è stato aggiunta una parte sentimental-romantica che poteva essere evitata.
Comunque il robot, cerca di comprendere la sua diversità. Diventa ricchissimo con le sue creazioni artistiche e ad un certo punto si 'compra' la libertà, un po' come facevano alcuni schiavi nell'antica Roma. Pero rimane sempre nella famiglia che l'ha accolto, sentendosi però diverso anche tutti lo trattano da pari. Piano piano modifica il suo fuori, da metallico a tipo di silicone e quando cammina per le strade nessuno è più in grado di distinguerlo da un uomo. Ma ancora non gli basta. I suoi familiari invecchiano e lui no. Allora intraprende un viaggio come di ricerca. La ricerca di se stesso di sentirsi riconosciuto per come internamente si sente di essere, un uomo come gli altri. Viaggia anni e anni alla ricerca di un robot come lui, per trovare qualcuno che lo comprenda, ma tutti i robot che incontra sono non difettosi e fanno solo quello per cui sono stati progettati, senza sviature, senza fantasia, senza pensieri, senza sentimenti. Anni e anni di ricerca in tutto il mondo. Richieste di essere riconosciuto come uomo rivolte a qualche tribunale intergalattico, ma sempre respinte. Alla fine decide che deve diventare mortale ed invecchiare. Si fa sostituire i circuiti ad energia con un sistema per produrre energia dagli alimenti come per tutti gli UOMINI VERI. Impara a gestire i propri sentimenti e le proprie debolezze, fiero di averne. E alla fine all'età di 200 anni, quando ormai è diventato un vecchio che ha lottato tutta la vita per quello in cui credeva, arriva il giorno in cui viene riconosciuto come UOMO da tutto il sistema galattico.
A costo della propria vita.

10 febbraio, 2007

"Difettosi 2"

E se nessuno nota i fiori? Anzi se vengono scambiati per erbaccia e ti dicono che devono essere rimossi? E se la vecchietta non avesse notato i fiori neanche se spuntavano da soli? E se quei fiori fossero nati esclusivamente per chi però nota solo la crepa nel vaso?
Allora? Forse sarebbe dovuto essere riparato o più facilmente come avviene spesso oggi buttato via e sostituito con uno "non difettoso".

"Difettosi"

Un'anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso all'estremità di un palo che lei portava sulle spalle.
Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l'altro era perfetto, ed era sempre pieno d'acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello a casa, mentre quello crepato arrivava mezzo vuoto.

Per due anni interi andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d'acqua. Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati mentre il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto, ed era avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto.

Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino: "Mi vergogno di me stesso, perchè questa crepa nel mio fianco fa sì che l'acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa".

La vecchia sorrise: "Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell'altro vaso? E' perchè io ho sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi.
Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola. Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa".

Ognuno di noi ha il proprio specifico difetto. Ma sono la crepa e il difetto che ognuno ha a far sì che la nostra convivenza sia interessante e gratificante.
Bisogna prendere ciascuno per quello che è e vedere ciò che c'è di buono in lui.


Perciò , miei "difettosi" amici, buona giornata e ricordatevi di annusare i fiori dal vostro lato del sentiero e inviate questo scritto a qualcuno dei vostri "difettosi" amici, e non dimenticate il "difettoso" che l'ha mandato a voi.



Cercherò di ricordarlo ...

Grazie a Post Human ... :-)

09 febbraio, 2007

La morte del Papa

Ho finito di leggere questo libro, che ho trovato piuttosto deludentemente fantascentifico, nel senso di esagerato, come certi film di azione.
Non si capisce mai, in questo libro, dove comincia la finzione e finisce un certo tipo di verità, salvo nelle esagerazioni di cui parlavo prima che ne fanno la parte sicuramente più terribile da leggere.
Però in tutto questo ho trovato una parte, attribuita dall'autore a Papa Luciani che mi ha colpito.

Che mondo sarebbe se fosse vero e se il Papa avesse potuto vivere più di 33 giorni nel suo ruolo?

Nella complessità dei tempi moderni, c'è una formula che può condurci cerso la strada del bene, dell'amore e del Signore, una strada che vorremmo percorrere ininterrottamente ma che non abbiamo intrapreso, pur sostenendo di averlo fatto: Cosa farebbe Gesù Cristo? Questo interrogativo semplice risponde a tutte le nostre domande. Cosa farebbe Gesù Cristo?

Controllo artificiale delle nascite? La vita è allegria e un figlio è allegria solo se è desiderato. Perché trasformare in un fardello quello che è un dono divino?

Interruzione volontaria della gravidanza? A che serve partorire un figlio indesiderato, se viene al mondo solo per soffrire?

Relazioni omosessuali? Non giudicherai.

Celibato dei preti? Gesù Cristo non ha amato una prostituta?

Sacerdozio femminile? Siamo tutti uguali agli occhi del Signore

E' dovere della Chiesa dedicarsi ai suoi fedeli e condividere con loro la Parola del Signore, aiutando i più bisognosi senza fare distinzioni di credo o di razza. Realizzare un avvicinamento alle altre religioni senza giudicare i loro valori o le loro credenze ma fraternizzandoe condividendo la loro saggezza e il loro amore. Non è forse un sogno del Cielo che un cristiano possa pregare il suo dio in una moschea e il mussulmano in una chiesa?
Senza censure nè condanne.

PERCHE' IL CIELO PUO' E DEVE COMINCIARE IN TERRA

E tutto l'amore che ho dentro di me lo dimostra e vorrebbe essere solo accolto, in qualsiasi posto con qualsiasi fuori.

Sogno

Ho due numeri identificativi, ma nessuno riesce a trovarmi in nessuna lista in nessun documento .. mi guardano ... guardano i fogli... non ci sono nè in un modo nè nell'altro, mi dispiace .. dicono .. ma non paiono davvero dispiaciuti , .. mi dispiace ma lei (mi danno del lei) lei non non c'e' non esiste.
Non la troviamo, non c'è, non esiste.
Lei non esiste. Non insista, dobbiamo lavorare.
Abbiamo perso anche troppo tempo.
La smetta di pretendere e di chiedere. Non c'e' e non ci sarà.

Come si puo' stare bene dopo un sogno così?

Io sento, ma probabilmente non sono davvero.

07 febbraio, 2007

Immagina

.............................
Immagina, tuo padre quante cose ancora

aveva da capire lui
come poteva insegnarle a te ?

Immagina, quando sognavi timido
nei pomeriggi da inventare
di nebbia e di rivincite
Immagina, quei giorni che hai dato tutto
e che nessuno lo ha capito
e ti sei sciolto in lacrime
Immagina, se sangue fosse fragola
se rabbia fosse una carezza
se odio fosse bacio in bocca
Non perdere di quel ragazzo non perdere
la bella parte di vivere
e quindi mettici l'anima e vivila e vivila.

(Biagio Antonacci)


Immagina se si potesse far corrispondere il dentro al fuori o se potessi (ri)trovare un equilibrio.
Sento, sento troppo dentro di me per te. Sono, sono non so cosa e perchè. Sei, sei tutto. Non scappare da questo, non mordo (vorrei mordicchiare), non voglio fare del male (a nessuno ne' a me ne' a te), voglio solo non perdere tutto per decisioni altrui.


05 febbraio, 2007

Soltanto io

Solo io posso sentire quello che mi fa male, quello che mi distrugge e quello che mi dà vita e quello che me la toglie.
Nessuno che non mi conosca veramente (e non mi conosco neanche io) può permettersi di giudicare questo, il mio bene o il mio male.
La razionalità non va mai usata al posto del proprio sentire dentro.
Farlo provoca danni incommensurabili.
Questo lo dice il mio psichiatra che spero sia un minimo competente nel suo lavoro.
Io credo in quello che sento dentro.
Se non ci credessi, di me non rimarrebbe niente di niente.

02 febbraio, 2007

Chi è chi non è

Da te per altri

Tutto scorre,
tutto passa davanti,
tutto procede,
tutto cambia

ma tutto resta lo stesso immutabile.

La fiamma muta forma ma è sempre fiamma,
il ruscello rimane scorrendo esso stesso
sempre uguale, sempre diverso.

Cambia la forma e cambia la sostanza
cambiano le relazioni e i rapporti
e tutto resta in equilibrio
Vita nuova e morte si alternano
e il mondo è sempre uguale,
tutto rimane e tutto è diverso.

Equilibrio e Tensione
Ricerca e Riposo
Ombra e Luce
Gioia e Dolore
niente si ferma e tutto resta uguale
eterno scambio, eterno bilanciare

È Logos il padre di tutto?
O Polemos guerra dei contrari?
O Eros attrazione degli opposti?

È la Vita che riconosci dentro e fuori di te.
È l'Amore che tieni dentro e mandi fuori e accogli e ricevi.

È dialogo, è pensiero, è poesia, è ira
è Affermazione, è Scioglimento.

Potranno mai conciliarsi i miei destini
piantati su binari così diversi?
O devono scambiarsi in un continuo,
spirale elicoidale,
Una Sintesi è necessaria
Una Sintesi anelo.
Un pomeriggio passato nel bosco tutti insieme,
Una serata nel tepore delle tue braccia.
Una lacrima sfuggita di nascosto ai tuoi occhi.
Un urlo represso di non essere lì con te.