19 novembre, 2007

C'era una volta.. (parte 5)

puntate precedenti:
- Parte 1
- Parte 2
- Parte 3
- Parte 4

Il principe percorreva il sentiero con tutti i fazzoletti di carta, ogni tanto gliene cascava qualche pacchetto e doveva fermarsi a raccoglierlo.
Sembrava un giocoloriere equilibrista con tutti quei pacchetti e la spada ad un fianco e il cavallo che se la rideva bene bene. Era contento del suo principe/principessa che lo trattava sempre bene, lo faceva sentire un cavallo nobile...
Passando sentieri, attraversando ruscelli, ascoltando le mille voci della natura arrivarono davanti ad un lago, in un prato morbidissimo, dove camminare era come danzare.. e subito sentirono dei terribili singhiozzi che rompevano il silenzio.
-Ahibè ... ahibè.. ahibè.. e un sospiro che zittiva tutta la natura intorno
Doveva essere il salice piangente, era proprio disperato..
Il principe si avvicinò piano... ma il salice aveva manie di persecuzione e pensava che tutti volessero tagliargli il tronco, o aggrapparsi ai suoi rami per giocare a tarzan.. o semplicemente ridere di quei suoi rami così privi di muscoli e di quella chioma così diversa.
Appena il principe si fu avvicinato il salice urlò
- Chi ziede? Coza volede? Che vi ho faddo di bale? Berchè bi guaddate bale, io zono cozì zolo zembre e non dò bai noia a nezzuno e duddi ce l'hanno con be..
- Io non vi conosco come posso avercela con voi?
- Ba bi vedede e ridede, cobe duddi....Ahibè ... ahibè.. ahibè.. e un altro sospiro che zittiva tutta la natura intorno

Questo è un salice piangente e raffreddato.. pensò il principe.. preparerò un fuoco e metterò dell'acqua a bollire.. il vapore dovrebbe un pò dare sollievo..
E questo pensiero a dire il vero gli era venuto proprio perchè aveva quella parte che stonava, ma che ogni tanto ritornava utile.. e questo l'aveva capito da tempo, quando si era reso conto che il suo modo di vedere le cose e di pensare soluzioni era un tantino scostato da quello dei suoi compagni di gioco... non migliore, non peggiore, ma diverso.
E questo a volte aveva la sua utilità.

(continua...)