21 agosto, 2007

Sogno

Passo la serata con amici conosciuti da poco. E' anche divertente. Ma poi mi annoio.
E quindi me ne vado.
Vado con le mie piccole in giro per Firenze. In Piazza Stazione davanti alla Scuola dei Carabinieri ci sono una specie di bancherelle da Luna Park che vendono tante schifezze. Le mie piccole mi chiedono 'una ciembella di quella donna laggiù'.
Mi avvicino. C'e' un banchino spoglio. Sul banco c'e' una palla di pasta lievitata della dimensione di tre palloni da calcio. Fa effetto. La signora, tutta vestita di bianco e grassottella e anziana, prende due pezzi di pasta e prepara le ciambelline per le piccole. Nel frattempo le piccole mi fanno notare che la faccia della signora è piena di scritte a penna. Mi metto a leggere... 'ho 70 anni..' e poi c'è la ricetta delle ciambelline. Chiedo spiegazioni e lui risponde 'se scrivo tutto in faccia tutti possono sapere chi sono senza fare troppe domande.. vi porto sulla terrazza, c'e' il sole e potete mangiare in pace'. Un palazzo bianco di marmo si materializza. Saliamo in cima sulla terrazza e ringraziamo. Si sta davvero bene.
Poi arriva un amico con un quadernone a righe pieno di poesie scritte da lui.. iniziate e non finite, finite e scarabocchiate. Una poesia per pagina. Bellissime. Le leggo con le lacrime agli occhi. Fino a che arrivo all'ultima pagina dove c'e' scritto 'Stamattina mi sono alzato, e ho preparato la colazione per te ... ' poi pagina bianca. Io sapendo per chi era quella colazione mi sento morire dentro perchè questo preparare la colazione è un gesto per me pieno di significati e che vorrei fare per le persone che amo e che faccio ogni mattina per le mie piccole.
Scappo. Porto le bambine dalla nonna, e di nuovo torno in centro a Firenze. Ho comprato i biglietti per l'autobus per andare dalla nonna. Ma non ci posso andare prima di notte. E' giorno ancora, ma le strade sono buie. Cerco tutte le librerie più grandi perchè voglio comprare libri d'arte per perdere i miei pensieri nei colori e non pensare ad altro. E medito sul mio continuo fuggire.. devo fuggire dai miei genitori e lo faccio da sempre.. devo fuggire da me stesso e lo faccio leggendo libri su libri, devo fuggire per andare dalla nonna, ma è presto e apetto che arrivi la notte, devo fuggire dagli amici che adesso mi cercano, devo fuggire e basta... Non è vero che sono forte sono solo uno che fugge sempre. Questo medito camminando in via Calzaioli.
Poi vado a lavorare. E piango. Ma vogliono installare quattro roto pmv, e io dico che non me ne frega niente che ho altro da pensare... ma insistono.. ma io ho i biglietti per andare dalla nonna.