30 agosto, 2008

Sogno

Sono a Venezia, in divisa da poliziotto. E' il momento in cui il giorno diventa notte e le luci sono soffuse. E' tutto grigio. Come in un film in bianco e nero. Sono in una piazza che in mezzo ha il mare. Sembra denso, ma so che presto ci dovrò nuotare, con i vestiti e tutto. Per questo sono lì. Per nuotare nel mare nella piazza. Da dove sono, a diritto ho una strada e vedo prima il Duomo (di Firenze) e poi via degli Alfani. Sto a guardare là, perchè c'e' lui in via degli Alfani, ed io vorrei vederlo. Intanto arrivano alcuni amici che fingono di camminare sull'acqua stando sulle sponde fanno una specie di pattinaggio e così dalla mia parte sembra che camminino sull'acqua. Fanno finta di essere felici. Sono infastidito da questo comportamento, noi dobbiamo presto entrare dentro l'acqua e non ha senso stare a bagnarsi i piedi in superficie per fingere gioia o fingere di essere come Gesù. Spariscono poi dietro una via. Ma subito chiamano aiuto perchè vengono aggrediti.
Mi alzo e vado in loro soccorso. La mia divisa di poliziotto spaventa gli agressori e io me ne torno al mio posto a guardare via degli Alfani. Mentre sto lì a pensare che l'acqua sarà fredda, passa un uomo, un vecchio pescatore, in bicicletta. Si avvicina all'acqua, impenna la bicicletta e comincia ad andare in mezzo alla piazza, in mezzo al mare su una ruota, ma non è quella dietro: è una terza ruota molto larga leggera e gonfia che l'uomo ha installato dietro la bicicletta apposta per andare sull'acqua. Osservo l'uomo che si allontana e mi dico che lui sì che ha avuto un'idea geniale per camminare sull'acqua con la sua bicicletta, chissà se se ne rende conto di quanto sia geniale e chissà se ha brevettato questa invenzione. Chiamo i miei amici e racconto quello che ho visto, dicendo che una cosa è fare finta di camminare sull'acqua come fanno loro e un'altra è riuscirci davvero come quel vecchio pescatore.