25 agosto, 2008

Sogno

Sono per strada. Davanti al liceo dove andavo. C'e' mio padre.Dice qualcosa. Non lo sopporto. Comincio a tempestarlo di pugni. Urlo. Urlo tutta la mia rabbia. Cade a terra. Ed io continuo. Poi gli stacco un braccio, e l'altro, dicendo che così non potrà più usare le mani contro nessuno.Poi mi vengono in mente i calci e allora stacco via anche le gambe. Sangue dappertutto. Lui ride ancora e allora gli spacco la testa e tutto il cervello esce e sembra pomodoro sparso sulla strada.Sono terrorizzato da tutto. E penso che non va bene. E penso anche che però vada bene.E penso. Due mesi fa ho ucciso Andrea. Un omicidio perfetto. Nessuno sapeva che ci frequentavamo. E dopo averlo ucciso nessuno mi ha chiesto niente. Ma perchè nessuno mi ha chiesto niente? Mi domando. Mi sembra strano. E allora comincio ad avere dubbi. Perchè non ho letto niente sui giornali?Eppure quando muore qualcuno giovane e di morte violenta, qualcosa deve essere scritto. E poi mi chiedo cosa dico ora a mamma chè l'ho ammazzato in modo così violento.
Sono impaurito e vado avanti. Salgo in casa, ma non è la mia casa, un'altra mai vista. Apro la porta entro nella camera delle bambine, e mi accorgo che devo cambiare tutto e che qualcuno ha spostato tutti i mobili in modo sbagliato.Di là sento le voci di mia sorella e di mio padre. Mi sembra di morire.Allora tutto il mio agire non porta a niente? E penso a tutta la violenza in strada. Lui è ancora qui. In casa mia. Mi metto a piangere. In camera delle mie bambine. E penso che allora probabilmente anche Andrea è ancora vivo. Perchè non ho mai letto niente sui giornali? Perchè nessuno è venuto a cercarmi per rendere conto delle mie azioni? Chiamo mia sorella. Chiedo se per caso abbia avuto notizie di Andrea negli ultimi tempi. E lei mi risponde si.. si l'ha incontrato proprio la scorsa settimana al mare e stava bene anzi mi salutava tanto. Guardo la camera e penso che non riuscirò mai a sistemarla.