13 settembre, 2007

Tre Sogni

Sono in una specie di ristorante. Come cliente. Però alla fine sono io che devo riportare il carrello con i pesci in cucina. Il pavimento è pieno di pozze con dei pesci di tutti i tipi, dimensioni e colori.
I pesci che devo riportare in cucina, sul carrello, riprendono vita e si buttano di sotto. Io allora cerco di riacchiapparli con un retino, ma loro mi saltano al collo e mi mordono avvelenandomi. Il dolore è atroce. Ma se io porterò il carrello vuoto si arrabbieranno con me. Ma per quanti tentativi faccia i pesci mi riscappano sempre e quindi alla fine rinuncio.
Mi incontro all’uscita con amici per fare una passeggiata sul lungomare. Ma quando esco, il passare dalle luci del ristorante al buio della notte mi acceca completamente e quindi cammino brancolando nel buio, senza sapere dove sto andando. Chiamo gli amici perché mi aspettino, ma non so se gli sto chiamando nella direzione giusta perché non vedo niente. Allora cerco di camminare più in fretta possibile sul lungomare. Piano piano riacquisto la vista, ma a questo punto potrei essere troppo avanti rispetto agli amici, anzi ne ho proprio la netta sensazione. Mi fermo a guardare i pescatori. Il mare è bellissimo. Aiuto un pescatore a tirare su i suoi pesci e per far questo entro nel mare e mi bagno completamente i pantaloni. Ma penso che non sia importante. I pantaloni si asciugheranno e io ho aiutato qualcuno che aveva bisogno.
Il lungomare è bellissimo di notte con tutti i pescatori con le loro canne da pesca che ogni tanto tirano su pesci. La luce oscilla dall’arancione rosso di un tramonto alla notte al celestino di un’alba sfuocata.




Sono su un treno e devo prendere un aereo. Ma il treno è in ritardo ed io perderò l’aereo. Peccato perché sarei dovuto andare a Londra e mi sarebbe piaciuto.


Sono in auto e sto guidando sull’autostrada. Mi rendo conto che mi viene sonno e vedo sempre meno chiaro. Allora freno e quelli dietro mi suonano allora mi riprendo e riparto. A un certo punto la vista si spenge completamente. E improvvisamente un botto tremendo. Mi risveglio davantio alla Citroen. Sono incastrato tra il sedile del passeggero e la portiera sempre del passeggero. Completamente sdraiato. Sto lì perché non mi possono spostare. Chiedo come sono arrivato lì davanti se ero in autostrada. Mi dicono che devo ringraziare il mio amico che mi ha salvato la vita e di peso (!!!) mi ha portato fino lì. Mi giro e c’e’ un bellissimo ragazzo abbronzato con i capelli lunghi e il pizzetto che somiglia a Jonny Deep. Mi sorride e mi fa l’occhiolino. Io dico che non lo conosco ma di ringraziarlo che non mi posso muovere. E vorrei rivederlo, ma è già sparito. Mi dicono che dovrei conoscerlo prima o poi, che ne vale la pena. E’ un vero amico che ha fatto tantissimo per salvarmi.
Mi chiedo poi quanto tempo dovrò stare in questa posizione a fare tutt’uno con l’auto. E poi mi dico anche “Cazzo due macchine in tre mesi è quasi un record!!” Ma forse questa si raccomoda con 3 o 4 mila euro, non mi sembra malmessa a parte la mia posizione.
Chiedo di chiamare Piero il meccanico della Citroen che mi valuti un po’ il danno.
Intanto ho l’impressione che questa posizione sdraiata mi toccherà a lungo, visto che nessuno sembra considerarla un qualcosa che non va bene.