09 maggio, 2007

Scricciola

Scricciola, povera micina spaventata. Sei entrata in questa casa in questa sera. In questa sera in cui non riesco a starti dietro come dovrei. Troppi pensieri dentro. Troppi sentimenti inutili ma forti da non immaginare. Mentre ti aggiri silenziosa tra le stanze che non conosci ma che diventeranno tue. Tu così piccola. Tu che stai sulla mia mano. Tu che miagoli come un pulcino. Tu che giochi con la tua coda. Tu che non hai voluto il latte. Tu che non riesci a salire dove vorresti perche non ce la fai. Tu che cammini di lato e sei buffissima. Ti che giochi con la cintura dell'accappatoio. Tu che ho già visto ti fai le unghie dove ti va. E lo puoi fare. Se avessi preferito la casa inanimata a te non ti avrei scelto. Ti avrei lasciata dove eri. Le cose non hanno anima. Tu forse si. Ti vorremo bene. Forse preferiresti una vita diversa. Ma ti vorremo bene e sarai al sicuro. E intanto ti aggiri ancora intorno a me. Piccola micina nera, piccola scricciola. Sarai presto la padrona qui. Come lo sono sempre i gatti che ho sempre amato per la loro indifferenza, forse apparente, al mondo che li circonda.