28 ottobre, 2008

Sogno

Sono sulla spiaggia è giorno. C'e' una tempesta. Il vento fa volare tutto. Ma il mare è calmo. La sabbia vola negli occhi. Le cabine di legno vengono sollevate e si distruggono accanto a noi che siamo su una scalinata a guardare il mare. C'e' anche mia mamma che dice che forse è meglio andare.
Sulla strada è notte, è buio. Alberi secolari vengono sdradicati si sollevano e cadono pesantemente a terra. Sono immensi. Devo portare al sicuro le mie figlie. E' buio e tutto ancora vola. E si schianta a terra. C'e' un treno di legno, vecchio, scortato da militari, per portare via le persone. Salgo con le bambine. Non c'e' posto a sedere ma è di nuovo giorno. Ci sediamo in terra. Sale un uomo con due bambini. Piange. Gli chiedo perchè. Lui dice che si vergogna di essere su questo treno. Che ha detto ai suoi figli di dare un nome falso. Non vuole essere riconosciuto. Continua a piangere e io chiedo. Perchè? In fondo ci stanno portando da qualche parte per salvarci. Ma lui continua a piangere. Ma io mi sento che da qualsiasi parte si vada andrà meglio.