12 ottobre, 2008

Sogno

E' buio, è notte. Sono su un ottovolante con le mie bambine. Ho paura. Precipitare mi fa male. Mi terrorizza.
Ma loro sono felici e ridono. Siamo solo noi tre. E un uomo in divisa che guida. E precipitiamo. Precipitiamo. Poi cambia fermata. Salgono altri. Non mi vedono. Mi salgono addosso. Come se non ci fossi. Piango. Il guidatore, che è cambiato mi dice di scendere e di andare alla prossima stazione. E' buio. Sono scalz* e la prossima stazione, la vedo, è lontana. La strada è tutta piena di sassi appuntiti. Ed io a piedi nudi credo che non ce la farò. Ma ci devo arrivare, per loro che sono felici e ridono di questo gioco che per me gioco non è. Mi dicono vai, vai. Ti aspettiamo là. Scendo. Ma poi non comincio a camminare anche se so che devo farlo, perchè i sassi mi tagliano i piedi scalzi. E sanguinano. Nel buio. Nel freddo.