Sogno
Sono in una città sconosciuta in un vivace posto a metà tra campagna e città.
Mi voglio comprare delle scarpe nuove. Ma al solito non risco a trovarne un paio che mi piacciano veramente. Mi ci voglio delle scarpe robuste. Nere. Forti. Entro in un negozio e a vendere le scarpe c'e' il mio capo.... Allora mi fa vedere una vetrina di scarpettine 'leggere' assurde e mi dice 'Scommetto che queste non ti vanno bene... ' poi mi fa vedere un'altra vetrina di scarpe ma tutte di numeri grandissime... e mi dice 'neanche queste ti vanno bene'... io spiego come le voglio e mi dice 'le dovrei avere. Aspetta che le vado a cercare.' Nel frattempo arriva anche il mio collega preferito, e io subito chiedo 'Con chi sei?' pronto a scappare. Ma lui risponde 'Sono da solo.. passavo e ti volevo dire che mi è piaciuto quello che hai scritto. Mi ci ritrovo anche io'... Io mi chiedo di cosa stia parlando , ma se gli è piaciuto qualcosa che ho scritto io è sicuramente un miracolo positivo. E quindi vorrei chiedere, ma non domando nulla. Poi un'altra persona che lavora in un negozio ci fa accomodare su un divano. Dove stiamo stretti e abbracciati e comincia a farci vedere tutta una serie di documenti sulla strutturazione del negozio e della società in un misto assoluto. Io non capico che sono cose riservatissime e ogni tanto quando non capisco chiedo qualcosa a voce alta ma vengo sempre zittito. Intanto io mi tengo bene stretto al collega che ci sto bene, e pure lui a dire il vero. Anche più di quanto mi aspettavo. Alla fine il documentario finisce. Il collega deve andare a casa. Io riprovo a vedere se le scarpe me le hanno trovate. Ma non c'e' più nessuno nel negozio. Allora me ne vado e quando esco mi ritrovo in una città che non riconosco. Io so che ci sono già stato e che ce la posso fare ad orientarmi. Ma mi spavento per la luce e per le forme minacciose dei palazzi divisi in tre gruppi separati da boschi e giardini. Il gruppo alla mia sinistra è ultra moderno con grattacieli altissimi, luccicanti color bronzo. Sembrano spenti, senza vita. Alle spalle ho una zona industriale di strade e capannoni tutti uguali che non è per nulla invitante, davanti ho il posto da cui sono uscito e a destra, ma lontano ho una serie di palazzi più a dimensione umana. Mi incammino quindo verso la destra. Ma non mi oriento e non so ritrovare la strada di casa. Mi fermo in un bar e vado nel bagno. Mentre sono lì arriva un ragazzo altissimo e bello e mi dice. "Scusa vorrei proprio baciarti. Posso?" Io lo guardo e rispondo. "Ma quanto sei alto? almeno due metri?" e lui "Di più di più, due metri e dieci" Mi fa effetto e ribatto "Non posso baciarti non ti conosco. Fai sempre così?" E lui. "Si se voglio baciare qualcuno glielo dico, no come fai te, e di solito vengo accontentato" ed io "Davvero?" Alla fine lo bacio. E non mi spiego come sia riuscito a convincermi. Riesco poi di nuovo fuori.
Ma questa volta sono con le mie figlie. E sappiamo più o meno dove andare.
Reincontro il mio collega preferito. Ma ha fretta e va via. Ed io rimango male che neanche mi abbia salutato.